Benvenuti a un nuovo appuntamento con la rubrica K- Drama e non solo, le migliori serie tv asiatiche da guardare!
Questa settimana vi consiglio una Commedia Romantica, un Melodramma e un Thriller Soprannaturale.

START UP
Genere: Commedia Romantica, Affari, Amicizia
Sceneggiatore: Park Hye Ryun
Regista: Oh Choong Hwan
Anno: 2020 
Episodi: 16
Durata: 1 ora e 25 minuti circa
Cast: Bae Suzy, Nam Joo Hyuk, Kim Sun Ho, Kang Han Na, Kim Do Wan, Yoo Su Bin, Kim Hae Sook, Stephanie Lee, Kim Hee Jung, Kim Won Hae, Jang Se Hyun, Song Sun Mi, Uhm Hyo Sub, Moon Dong Hyuk, Seo Yi Sook, Kim Min Seok, Jasper Cho, Yeo Jin Goo
Netflix: https://www.netflix.com/title/81290293



Trama:
La primavera in cui Seo Dal Mi ha perso tutto, Nam Do San le ha fatto compagnia. Quindici anni dopo, lei ha bisogno di lui per smentire Won In Jae.


I genitori di Seo Dal Mi (Bae Suzy - Uncontrollably Fond) si sono separati, e la madre è andata via di casa con sua sorella maggiore, nonché la sua unica e migliore amica. La bimba si sente un po' sola, ma comunque è felice di vivere insieme al padre, con il quale ha un bellissimo rapporto. Nello stesso momento Han Ji Pyung (Kim Sun Ho), troppo grande per restare in orfanotrofio ma troppo giovane per fare qualsiasi cosa, si ritrova sperduto e affamato per strada. Proprio nel momento di più bisogno, si imbatte in una signora gentile che gli propone di ospitarlo. In cambio gli chiede di scrivere una lettera a sua nipote, fingendosi interessato a lei, per cercare di tirarle su il morale. Decidono quindi di scegliere un nome finto, visto che il ragazzo è molto più grande di lei e, fingendosi un suo coetaneo, inizia una fitta corrispondenza che legherà i due ragazzi per un anno. Solo che il nome con cui Han Ji Pyung firma le lettere non è stata inventato, ma preso da un articolo di giornale che parlava di un giovane ragazzo, Nam Do San (Nam Joo Hyuk - Weightlifting Fairy Kim Bok Joo), vincitore delle olimpiadi di matematica. 
Quindici anni dopo Seo Dal Mi decide di cercare e incontrare il suo vecchio amico di penna e, avendo solo il nome come unico indizio, parte alla disperata ricerca di quello che per lei è stato il suo primo amore. Il problema è che il vero Nam Do San non ha la più pallida idea di chi lei sia, e del perché lei lo cerca con tanta passione e disperazione. 


Ecco, questa è la parte iniziale della trama, è come tutto parte. La vera storia logicamente è ambientata ai giorni nostri, quando i ragazzi sono ormai adulti. Il loro passato, però, sarà la chiave di svolta per il loro rapporto, ma anche per lo svolgimento di tutta la serie. Come si può immaginare ci saranno bugie e segreti, che renderanno la vita dei nostri protagonisti estremamente precaria. Il loro rapporto sembra sempre costruito su una china ripida e scivolosa, e si vive ogni puntata tremando per la paura che uno di loro perda l'equilibrio e scivoli giù. Non è però una serie drammatica. Certo, ci sono momenti in cui si soffrirà, a volte anche molto, ma nel complesso START UP è una commedia romantica, ricca di dialoghi frizzante e scene divertenti.


Il drama parte davvero benissimo, con una storia interessante e coinvolgente. Si viene catapultati nella vita di Dal Mi che sembra quasi una montagna russa. Negli anni è diventata forte e decisa, a seguito delle innumerevoli difficoltà che la vita le ha riservato, e cerca ogni giorno di dare il meglio, anche se continua a collezionare una delusione dietro l'altra. Do San è invece un ragazzo timido e introverso, tutto programmazione e lavoro a maglia (lo so, fa ridere anche me). Ha una mente brillante e geniale, ma ha passato la maggior parte della sua vita dietro un computer creando codici e stringhe di programmazione. Ji Pyung è diventato un grande uomo d'affari, con un occhio preciso nello scovare società in cui investire. La sua vita procede spedita e senza intoppi, ma non ha mai dimenticato la signora gentile che gli ha teso una mano nel momento più brutto della sua vita. I tre ragazzi si troveranno immischiati in un triangolo ricco di spigoli pericolosi, salite ripide e enormi crepacci. 


La scelta degli attori è stata una carta vincente in questa serie, infatti ritroveremo volti noti nel mondo dei drama. Suzy, che di solito sopporto molto poco come attrice, qui non mi ha infastidita più di tanto, anzi. Forse perché interpreta una ragazza che a volte non sai se prenderla a pizze oppure no, che è riuscita a entrare bene nel personaggio. Nam Joo Hyuk è un attore dalla bellezza indiscussa, con un viso dolce e gli occhi da cucciolo. Veste bene i panni di questo genio informatico ma, CHE CAVOLO, lo hanno fatto troppo "piagnone". Ha sempre gli occhi lucidi e versa fiumi di lacrime 'sto poro ragazzo. Ma che hanno i coreani che ultimamente creano tutti personaggi maschili incredibilmente emotivi? La performance di questi due attori è quindi buona ma niente di trascendentale. 


Chi invece ha fatto davvero la differenza di qualità in questo drama sono stati la nonna di lei (Kim Hae Sook - Hospital Playlist) e il personaggio maschile secondario (Kim Sun Ho). I due sono i protagonisti della maggior parte delle scene sia più divertenti che più emozionanti. Insieme, ma anche separatamente, sono il motore portante di tutta la serie. La nonna è un personaggio bellissimo, forte ma dolce, che a volte può sembrare distaccata ma che in fondo ha un cuore grande come il mondo. Kim Sun Ho qui invece spacca decisamente lo schermo. Non è tanto per il suo personaggio, che comunque è caratterizzato molto bene, quanto per la sua recitazione. Qui ci troviamo davanti a un vero professionista, che cattura l'attenzione ogni volta che appare in scena (i suoi monologhi con l'apparecchio tipo Alexa mi hanno fatta morire 😂 E in questi momenti si vede che è un attore di teatro, ha una sicurezza e padronanza della scena che è difficile trovare altrove). Non ho problemi a dire che quando c'era lui non potevo fare altro che guardarlo a bocca aperta. È estremamente magnetico e ipnotico. Questo, a mio parere, è stato uno dei punti deboli della serie. Si perché non mi puoi mettere un second così forte vicino a un giovane attore. Non c'è proprio confronto. E Nam Joo Hyuk può essere bellino quanto ti pare, ma Kim Sun Ho gli ha sempre rubato la scena. E poi non è neanche un brutto ragazzo anzi, è affascinante e carismatico (e poi le sue fossette sono adorabili 😍). Quindi mi dite voi come potevo fare il tifo per il povero "sfigatello" quando avevo occhi solo per 'sto "poraccio" di second???


A parte lo sbaglio della scelta del second, che comunque ha innalzato di molto il livello del drama, quello che un pochino mi ha delusa è stata la piega che ha preso la storia da circa la metà in poi. Quello che prima era qualcosa di interessante e divertente, poi è diventato scontato e un pochino noioso. Gli ultimi due episodi mi sono sembrati davvero infiniti, e il finale lieto ma per nulla emozionante. L'unico momento che si salva dell'ultimo episodio, a mio parere, è il cameo di Yeo Jin Goo 😍 (The Crowned Clown). Però io vi consiglio comunque la visione. Perché? Perché Kim Sun Ho qui deve essere visto e apprezzato!!!
Potrei continuare a parlarvi della storia, degli altri personaggi (favolosa l'attrice che interpreta la sorella di lei e fantastici gli amici di lui), ma credo di essermi dilungata già troppo, quindi la chiudo qui.

Consiglio START UP a chi cerca una storia carina è divertente, che si perde un po' sul finale ma che regala delle interpretazioni incredibili. 

Voto 8




A PIECE OF YOUR MIND
Genere: Romantico, Melodramma
Regista: Lee Sang Yeob
Sceneggiatore: Lee Sook Yun
Anno: 2020
Episodi: 12
Durata: 1 ora e 10 minuti circa
Cast: Jung Hae In, Chae Soo Bin, Lee Ha Na, Kim Sung Gyu, Park Joo Hyun, Lee Sang Hee, Kang Bong Sung, Lee Jung Eun
Viki: https://www.viki.com/tv/36982c-a-piece-of-your-mind



Trama: 
Innovatore nel mondo della programmazione dell'intelligenza artificiale, Moon Ha Won (Jung Hae In) si è fatto un nome nell'industria dell'IA. Fondatore e cervello dietro al popolare sito, M&H, Ha Won è un uomo che tutti conoscono. Devoto al suo lavoro, tutti sanno che non prende alla leggera ciò che fa e si aspetta che i suoi dipendenti seguano il suo esempio, ma è anche conosciuto come un pensatore gentile e razionale, che non si arrabbia mai e non perde mai la calma. Uomo ideale, dal cuore tenero, Ha Won crede che quando si tratta di amore, avere anche solo una piccola parte del cuore del suo amore sia sufficiente a sostenerlo. Ma questa teoria viene messa alla prova quando Han Seo Woo (Chae Soo Bin) si addentra nel suo mondo.

Moon Ha Won (Jung Hae In) è una mente brillante nel settore della programmazione, e inventore di un prodotto che sfrutta l'intelligenza artificiale per supportare psicologicamente i malati di Alzheimer e chi ha bisogno di sostegno per superare, ad esempio, la perdita di una persona cara. Uomo dall'animo gentile e sensibile, ha vissuto tutta la vita rincorrendo il suo primo amore, una donna con la quale è cresciuto e da sempre sua migliore amica. 
Han Seo Woo (Chae Soo Bin - I'm Not a Robot) è una ragazza semplice e dal cuore grande, che non riesce a dire mai di no alle persone che le chiedono un favore. Diventata orfana dopo un brutto incidente, trova la gioia di vivere nelle piccole cose quotidiane. 
Quando i due ragazzi si incontrano il destino gioca loro un brutto scherzo. Rimasti entrambi segnati da un evento tragico, Ha Won e Seo Woo si troveranno ad essere l'uno il sostegno fisico ed emotivo dell'altro. Insieme cercheranno di riscoprire il piacere della vita e di allontanare la tristezza che avvolge i loro cuori. 


Questo è un drama di una dolcezza infinita. Dal primo all'ultimo episodio, questi due attori riescono a trasmettere un'infinità di emozioni che inevitabilmente travolgeranno lo spettatore. Mi sono trovata a piangere, con il cuore in mille pezzi, e subito dopo mi crogiolavo in una scena tenera e dolce come ne esistono poche. Sicuramente il merito va tantissimo ai due attori protagonisti, che riescono a bucare lo schermo anche solo con un semplice sguardo, senza bisogno di parlare. Entrambi sono bravissimi a interpretare questi due ragazzi feriti ma allo stesso tempo alla disperata ricerca di sollievo emotivo e psicologico. Insieme poi formano una delle coppie più tenere che abbia mai visto sullo schermo. 


La storia è particolare, molto gira intorno a questo apparecchio in grado di relazionarsi quasi come un essere umano. A parte questo, la trama ci coinvolge nella vita attuale di questi due ragazzi, raccontandoci dei lori trascorsi dolorosi e di come lottano per uscire dalla loro situazione di sofferenza e dolore. 
A PIECE OF YOUR MIND è un drama che va sentito, che va vissuto e assaporato. Una storia che parla di dolore, di perdita ma anche di coraggio, amicizia e amore. È una serie capace di farti piangere e sorridere, di farti riflettere ma anche svagare. Una visione che gli amanti delle emozioni forti non possono perdersi.

Consiglio A PIECE OF YOUR MIND a chi cerca una drama dolce ma che riesce a farti commuovere.

Voto 8 ½




ALICE IN BORDERLAND
Genere: Thriller, Azione, Psicologico, Soprannaturale
Sceneggiatore & Regista: Sato Shinsuke
Sceneggiatore: Kuramitsu Yasuko
Anno: 2020 
Episodi: 8
Durata: 48 minuti circa
Cast: Yamazaki Kento, Tsuchiya Tao, Murakami Nijiro, Asahina Aya, Machida Keita, Morinaga Yuki, Misaki Ayame, Watanabe Yutaro, Miyoshi Ayaka, Kaneko Nobuaki, Aoyagi Sho, Sakurada Dori
Netflix: https://www.netflix.com/title/80200575
Titolo originale: Imawa no Kuni no Arisu
Paese: Giappone


Trama:
Arisu e i suoi amici si rifugiano in un bagno pubblico per nascondersi dalla polizia... ma quando escono, le strade di Tokyo sono completamente vuote.


Quando ho visto il trailer di questa serie tra i prossimamente di Netflix, qualche settimana fa, la prima cosa che ho pensato è stata "Wow, che spettacolo!". Quindi, quando è stato finalmente disponibile, mi sono caricata e ho iniziato la visione. Mannaggia a me e alle mie alte aspettative...

Arisu è un ragazzo che passa le sue giornate giocando ai videogiochi o uscendo a divertirsi con i suoi due amici, Karube e Chouta. In una calda giornata estiva, dopo l'ennesimo litigio in famiglia, Arisu decide di andarsene di casa e chiede ai suoi amici di incontrarsi per bere una birra. Mentre fanno i matti per strada, sono costretti a scappare dalla polizia e si rifugiano in un bagno pubblico. Improvvisamente uno strano silenzio li spinge a uscire per trovarsi davanti una scena fuori dal comune: non una persona si vede per strada, non un rumore si riesce a percepire, manca la corrente e i cellulari non prendono. Dopo aver passato la giornata alla ricerca di altre persone, improvvisamente una luce li attira, e vengono così coinvolti in una gioco macabro e spietato. Tutto per cercare di sopravvivere...


ALICE IN BORDERLAND è basato sull'omonimo manga originale di Haro Aso, quindi la traccia per la storia era bella e pronta. Quello che dovevano fare, gli sceneggiatori e i registi, era rendere il tutto emozionante e accattivante per il pubblico. Il primo episodio parte davvero bene. I tre ragazzi si ritrovano spaesati e confusi in questa città deserta, senza capire cosa possa essere successo o come ogni persona possa essere sparita. Un po' a causa della giovane età, ma anche per i loro caratteri un pochino incoscienti, i tre amici sono abbastanza eccitati quando una luce li conduce all'interno di uno strano edificio. L'euforia però dura poco, perché presto si accorgeranno di dover partecipare a un sadico gioco di logica, che come premio avrà le loro stesse vite. 


Alla fine di questo primo episodio, vi giuro, ero abbastanza gasata. La partenza di questa serie mi sembrava molto promettente, piena di ansia e strani quesiti. Andando avanti nella visione, però, il mio entusiasmo è sceso fino a diventare noia e confusione. Perché il ritmo degli episodi diventa sempre più lento, i dialoghi sempre più apatici, e nessuna risposta arrivava a colmare tutti i quesiti nati nella mia mente. Ogni episodio era un nuovo game, una nuova missione, che però non portava a nulla, se non al prolungarsi della vita di chi riusciva a vincere. In serie tipo questa ci si aspetta che, al termine di ogni episodio, ci sia almeno un minuscolo indizio, anche microscopico, che unito agli altri arriveranno a svelarti almeno una parte del quadro complessivo. E invece niente. Sono arrivata alla fine che, apparsi gli ultimi titoli di coda, ancora non avevo capito cosa era successo nel primo episodio. Non vi dico la frustrazione.


Quindi, cosa salvo di questo drama? Sicuramente il primo episodio. Poi sinceramente per me è stato un susseguirsi di scene senza senso, scollegate tra loro e assolutamente inutili ai fini della storia. Ora, io non mi considero di certo un genio, ma di solito sono abbastanza intuitiva, e ho una mente anche discretamente elastica. Sono abituata a terminare una serie avendo chiaro il punto di arrivo almeno. Qui invece niente, il vuoto totale. Avendo visto solo il drama, e non conoscendo minimamente il manga, ho anche cercato di giustificarlo pensando che avessero voluto chiudere con un cliffhanger a effetto per incuriosire in previsione di una seconda stagione. Ma no, non sono riuscita a convincere neanche me stessa. Qui hanno proprio fatto male i calcoli. Alla fine, parlando con chi invece conosce il manga, ho scoperto che, anche se la serie è molto fedele, non sono riusciti a far emergere quei punti chiave che avrebbero dato un senso a tutta la storia. 


Non vi parlo neanche degli attori, della regia, della fotografia o altro. Perché se la storia non regge, puoi anche stupirmi con strepitosi effetti speciali, ma la sostanza resta la stessa: non ha senso! 
Quindi perdonatemi ma, se devo dare un voto basandomi sulla mia personale percezione, darei un 6 e ½ scarso, giusto perché il primo episodio era davvero interessante e stimolante. Se invece devo essere davvero obiettiva, per me questo è una serie che non merita voto. 
Lascio la visione a chi ha una mente più aperta di me e che sarà in grado di vedere la luce in fondo al tunnel. 
Peace&Love 💗

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  1. Di Start-up ne abbiamo parlato a non finire, Dolcezza è dolcezza non ha bisogno di altre parole.
    AUB non lo vedrò mai, non è il mio genere xD

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    1. Lo abbiamo consumato Start-up a forza di parlarne 😂
      Dolcezza regala sempre gioie, anche quando non ci sono 😍

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