Oggi il nostro cinefilo impertinente ci parla di MY HERO ACADEMIA, l’anime basato sul manga shōnen scritto e disegnato da Kōhei Horikoshi, ora disponibile su Netflix.

Genere: Animazione, Commedia, Fantascienza, Supereroi
Regia: Kenji Nagasaki
Composizione serie: Yōsuke Kuroda
Musiche: Yūki Hayashi
Studio: Bones
Rete: JNN (MBS)
Episodi:
Durata ep.: 24 min
Dialoghi it.: Alessandro Germano, Simone Lupinacci, Lydia Corbelli, Annalisa Longo, Valerio Manenti



Trama: 
Izuku è un ragazzino di 13 anni privo di poteri, ma con un sogno: diventare un super eroe! La sua determinazione e il suo coraggio gli permetteranno di entrare, nonostante le iniziali difficoltà, nella più prestigiosa accademia di super eroi del Giappone.





Cosa rende un uomo un super eroe? 
Normalmente risponderemmo “un super potere”, ma in una società in cui l’80% delle persone li sviluppa, a rendere di fatto qualcuno un eroe cos’è? Beh, la risposta è altrettanto semplice: un diploma in un’accademia di super eroi!


Izuku è un ragazzino di 13 anni, che fin da piccolo ha il sogno di diventare un super eroe, ma non uno qualunque, lui vuole diventare come All Might, il più forte del Giappone! Talmente potente da essere considerato da tutti come un simbolo di pace, la cui sola presenza diminuisce drasticamente la percentuale di criminalità del paese. In pratica è l’equivalente di un deterrente nucleare che, a differenza delle bombe, sorride sempre, anche quando la situazione si fa complicata. C’è solo un problema però: il piccolo Izuku non ha poteri. Nato sprovvisto di Quirk (così chiamano i poteri nell’anime), per il protagonista è praticamente impossibile coronare il suo sogno ed entrare nella più prestigiosa accademia di eroi. Anzi, è praticamente impossibile entrare in qualunque accademia. Lui però è un ragazzo estremamente determinato e, nonostante l’evidente handicap, non si dà per vinto e continua a studiare le unicità, ossessionato dalla sete di conoscenza.


Un giorno, durante un terribile scontro tra super, dove rischia la vita per salvare un amico d’infanzia, Izuku incontra All Might, che gli rivela un segreto: il suo potere può essere passato e, profondamente colpito dal coraggio dimostrato dal ragazzo, decide di fargli dono del Quirk più forte fra tutti quelli conosciuti: il “one for all”.

So che potrebbe sembrare uno spoiler, ma non preoccupatevi, sono tipo i primi due episodi e vi posso assicurare che il bello deve ancora arrivare! L’anime, infatti, gode di una trama davvero molto forte, e i personaggi sono straordinariamente ben ideati, con personalità sfaccettate e profonde. Ci sono alcuni che assomigliano allo stereotipo del super eroe integerrimo, All Might è uno di questi, altri invece che ad un primo impatto hanno più del villain, se non poi scoprire che sotto sotto sono brave persone. Non mi capita quasi mai di assistere ad un tale livello di cura nei dettagli, è evidente come la trasposizione video abbia alla base un manga davvero ben congeniato.


Ovviamente non è tutto oro quel che luccica, e alcune cose proprio non mi vanno giù. Come ogni prodotto anime che si rispetti, infatti, ha episodi molto corti, con cliffhanger al limite della legalità che ti obbligano a continuare la visione, pena il restare sveglio nel cuore della notte continuando a rigirarti nel letto roso dalla curiosità di sapere come va a finire. Per questo vi do il consiglio più importante della vita: non iniziate a guardarla la sera!


Per tirare le somme: uno degli anime più belli visti (e credetemi: ne ho visti davvero tanti). L’unica cosa che mi dispiace è che su Netflix si trovi solo la prima stagione. È stato davvero qualcosa di appassionante, con personaggi in grado di generare un’empatia incredibile e una storia davvero favolosa. In un attimo ci farà ritornare bambini a tifare per il piccolo Izuku, il fortissimo All Might, e tutta la loro squadra, seguendo con occhi meravigliati le loro gesta.
 
Voto: 5
L’amichevole GM di quartiere.
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