Oggi il nostro cinefilo impertinente ci parla di L'INCREDIBILE STORIA DELL'ISOLA DELLE ROSE, il film del 2020 diretto da Sydney Sibilia, con Elio Germano, Matilda De Angelis e Leonardo Lidi. Disponibile su Netflix.

Genere: Commedia, Drammatico, Storico
Regia: Sydney Sibilia
Sceneggiatura: Sydney Sibilia, Francesca Manieri
Produttore: Matteo Rovere
Fotografia: Valerio Azzali
Montaggio: Gianni Vezzosi
Effetti speciali: Fabio Traversari, Stefano Leoni
Musiche: Michele Braga
Scenografia: Tonino Zera
Costumi: Nicoletta Taranta
Trucco: Manuela Caredda, Kim Deguara
Attori: Elio Germano, Matilda De Angelis: Gabriella, Leonardo Lidi, Fabrizio Bentivoglio, Luca Zingaretti, François Cluzet, Tom Wlaschiha , Alberto Astorri, Viola Zironi, Ascanio Balbo, Marco Pancrazi, Fabrizio Rongione, Andrea Pennacchi, Federico Pacifici, Christian Ginepro, Luca Della Bianca.
Anno: 2020
Paese: Italia


Trama: 
Se non conoscete Giorgio Rosa, rimediamo subito: è un ingegnere che nel 1968 ha costruito un’isola in mezzo al mare e l’ha dichiarata indipendente, sfidando lo stato italiano.






Bologna, 1967. Giorgio Rosa è un ingegnere che festeggia la laurea al bar assieme agli amici, bevendo fino ad ubriacarsi. Durante la serata incontra la sua ex fidanzata Gabriella e, nel tentativo di riconquistarla, decide di riaccompagnarla a casa utilizzando l’auto da lui costruita proprio per l’esame di ingegneria. Le cose sembrano mettersi bene, fino a che non viene fermato dai carabinieri, che gli chiedono come mai il suo veicolo sia sprovvisto di targa. Questo non è nemmeno il problema più grave visto che il veicolo è anche sprovvisto di libretto, e Giorgio sta guidando ubriaco e senza avere la patente. Dopo aver passato la notte in cella torna in facoltà per scusarsi con Gabriella, che però l’accusa di essere infantile e di considerarsi molto più intelligente di quanto non sia in realtà, visto che non riesce nemmeno a sottostare alle più semplici regole della società. Ed è qui che Giorgio prende una decisione: se non riesce a adattarsi al mondo che lo circonda, l’unica soluzione è creare un mondo tutto suo. Nasce così l’isola delle rose.


Il film è tratto da una storia vera, quindi anche se leggermente romanzata, quello che vedremo è esattamente ciò che è successo. Come accade sempre nelle trasposizioni cinematografiche di eventi realmente avvenuti, è difficile lavorare di sceneggiatura per renderli migliori o più interessanti. Quindi o si parte da una storia già bella, o si rischia di portare sullo schermo prodotti noiosetti o eccessivamente “contraffatti”. Qui fortunatamente ci sono davvero delle buone fondamenta, e tutto il ricamo che è stato fatto è molto ben eseguito. Ne risulta una storia avvincente, con scene divertenti, siparietti comici molto gustosi, il tutto circondato da quell’aroma di bel lavoro che si vede davvero poche volte nei prodotti italiani. 


Gli attori ingaggiati li conosciamo tutti e li abbiamo visti sicuramente in altri film, ma è meglio fare un ripassino. Elio Germano è fantastico, ha proprio la faccia che ti immagineresti avere un uomo che decide di costruirsi un’isola perché si è stancato di sottostare a un sistema che gli va stretto. Matilda De Angelis invece sembra proprio la fidanzata bacchettona che cerca in ogni modo di mantenerti con i piedi a terra e indirizzarti verso la strada giusta. Leonardo Lidi è stato l’ubriacone più bello visto in tv negli ultimi anni. Vi giuro che ogni volta che lo inquadravano in una scena, mi mettevo a ridere prima ancora che iniziasse a parlare, e non riuscivo a fermarmi fino a che non cambiavano inquadratura. Veramente fantastici anche Fabrizio Bentivoglio e Luca Della Bianca, due attori bravissimi che qui interpretano la politica/nemica in un modo davvero magistrale. Peccato solo per Andrea Pennacchi, che ho trovato davvero poco a suo agio a recitare con una cadenza, quella bolognese, a lui sicuramente poco familiare. Tutto il cast però ha fatto davvero un lavorone, rendendo il film godibile fin da subito e per tutta la sua durata.


Per tirare le somme: una pellicola molto bella, che racconta una delle storie più interessanti e divertenti, accadute proprio in un anno ricordato per lo più per le rivolte studentesche e le soppressioni armate. Un film davvero ben fatto, che sicuramente meriterebbe più della debole risonanza mediatica che sta ottenendo. Sono proprio felice quando vedo prodotti italiani di livello così alto.

Voto: 5
L’amichevole GM di quartiere. 
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