Il nostro cinefilo impertinente oggi ci parla di HUNTERS, serie tv con Al Pacino, Logan Lerman e Carol Kane, disponibile su Amazon Prime Video.


Genere: Drammatico
Ideatore: David Weil
Produttore: David Weil, Tom Lesinski, Jenna Santoianni, Win Rosenfeld, Nikki Toscano 
Produttore esecutivo: Jordan Peele 
Casa di produzione: Monkeypaw Productions, Sonar Entertainment 
Attori: Al Pacino, Logan Lerman, Kate Mulvany, Tiffany Boone, Carol Kane, Saul Rubinek, Josh Radnor, Louis Ozawa Changchien, Jerrika Hinton, Greg Austin, Dylan Baker, Lena Olin 
Anno: 2020 
Paese: USA 
Distributore: Amazon Prime Video



Sinossi: Jonah è un ragazzo ebreo, orfano dei genitori che vive con la nonna materna a New York. Una notte, a seguito di un’irruzione, la nonna rimane uccisa e il ragazzo, ormai solo al mondo, verrà catapultato in una sanguinosa guerra fra i nazisti scampati alla giustizia, e un eterogeneo gruppo di cacciatori ebrei, disposti a tutto pur di vendicare gli orrori patiti durante la guerra.




Jonah è un ragazzino appassionato di super eroi, orfano dei genitori, vive con la nonna materna a New York. Una notte, durante un’irruzione, la sua unica parente rimasta in vita muore, assassinata a sangue freddo. Al funerale della nonna, Jonah conosce Meyer, un ricchissimo e vecchio amico della defunta, che lo prenderà con sé e l’aiuterà a trovare il colpevole dell’omicidio: un ex nazista trasferitosi negli stati uniti dopo la fine della guerra. Jonah scoprirà che esiste un’organizzazione di ebrei, che ha come obiettivo quello di stanare e cacciare tutti i nazisti scampati alla giustizia, portando avanti un conflitto che dura da decenni.


La storia è meravigliosa, quello che inizialmente mi aspettavo fosse il solito stereotipo di serie crime con un gruppo di investigatori che segue il medesimo schema di “scoperta del cattivo – raccolta prove – caccia – eliminazione – ripetere”, si rivela invece essere un gioiellino con una trama principale fortissima e per nulla scontata, sotto trame molto curate e a tratti commoventi, personaggi profondissimi e in continua evoluzione, dialoghi da pelle d’oca e, soprattutto, un modo veramente sopraffino di trattare in maniera delicata, ma allo stesso tempo cruda, un argomento difficile come l’olocausto. Non posso fare a meno di elogiare gli sceneggiatori per aver fatto un lavoro davvero incredibile.


Il cast è ovviamente di prim’ordine, una produzione ambiziosa come questa aveva bisogno di attori all’altezza, ed ecco spuntare un Al Pacino favoloso, infilato in un personaggio che sembra cucito su di lui e nel quale riesce a muoversi alla perfezione. Sarò sincero, nei primi episodi da l’idea di essere un po’ fiacco, ma la sua performance è in continuo miglioramento durante tutte le puntate. Logan Lerman è fantastico! La difficoltà di impersonare un soggetto come quello di Jonah è sicuramente molto alta, il suo bagaglio emotivo non è molto ampio, ma la transizione dalla tristezza alla rabbia è resa in modo davvero eccellente dall’attore. Carol Kane e Saul Rubinek sono strepitosi nel ruolo della vecchia coppia sposata, e la loro è una delle interpretazioni che mi ha colpito di più in assoluto, riuscendo addirittura a commuovermi in una delle scene più toccanti mai viste negli ultimi anni.


Tutta la serie è ambientata negli anni ’70, e questo è reso benissimo dai costumi. Ogni cosa, dalle automobili, ai vestiti, passando per i poster, i giornali e i vinili, riporta a quegli anni, in un lavoro di ricostruzione che definire “accurato” sarebbe riduttivo.


Per tirare le somme: un lavoro di sceneggiatura che rasenta la perfezione, unito a degli attori strepitosi, rendono questa uno dei prodotti migliori presente sul catalogo di Amazon Prime Video.

Considerazione spiccia: questa volta non so davvero come esprimere a parole le sensazioni che si provano guardando questa serie, le emozioni che trasmette sono un continuo mix di rabbia, tristezza e frustrazione, un amalgama tale che arriva persino a stordire. E credo che esista una sola parola in grado di definirla: esperienza. Assolutamente da guardare!

Voto: 5
L’amichevole GM di quartiere.
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