Il nostro cinefilo impertinente ci parla de LA GRANDE SCOMMESSA, tratto dal libro “Il grande scoperto” di Michael Lewis, con Christian Bale, Steve Carrel, Ryan Gosling e Brad Pitt, ora disponibile su Netflix.

Genere: Biografico, Commedia, Drammatico
Regia: Adam McKay
Soggetto: Michael Lewis
Sceneggiatura: Adam McKay, Charles Randolph
Produttore: Dede Gardner, Brad Pitt, Jeremy Kleiner, Arnon Milchan
Fotografia: Barry Ackroyd
Montaggio: Hank Corwin
Musiche: Nicholas Britell
Scenografia: Clayton Hartley
Attori: Steve Carell, Christian Bale, Ryan Gosling, Brad Pitt, Melissa Leo, Finn Wittrock, Hamish Linklater, John Magaro, Rafe Spall, Jeremy Strong, Marisa Tomei, Stanley Wong, Byron Mann
Anno: 2015
Paese: USA
Distribuzione in italiano: Universal Pictures


Sinossi: Cos’è veramente successo all’economia mondiale all’epoca del crollo del 2007-2008? Cos’ha portato le banche di tutto il mondo a rischiare il default, col conseguente fallimento del capitalismo? La risposta, ovviamente, è un amalgama di stupidità, illegalità e avidità. Un numero esiguo di persone, però, avevano intuito tutto ciò che stava per succedere.




Nel 2005 Michael Burry, presidente di un hedge found, scopre che tutto il sistema dei mutui americano è estremamente instabile. Facendo alcune indagini inizia a scoprire gli indicatori tipici di una bolla speculativa, cioè un particolare momento nel mercato in cui i prezzi di un determinato prodotto iniziano ad aumentare in modo considerevole e ingiustificato. La bolla scoppia quando i possessori dei titoli decidono di vendere in massa per monetizzare, oppure le esigue prospettive di guadagno non permettono di trovare nuovi investitori disposti ad acquistare altri titoli. Il risultato però è sempre lo stesso: il prezzo dei prodotti in questione crolla verticalmente. Il problema è che, a differenza della solita bolla speculativa che colpisce il mercato finanziario, e che ha come riferimento azioni o obbligazioni, il bene materiale il cui valore sarebbe precipitato sarebbero state le case.


Il film ci fa racconta le storie, ispirate a personaggi e fatti realmente accaduti, di tre gruppi di persone che sono riusciti a capire prima degli altri cosa stesse accadendo, e hanno deciso di scommettere contro il mercato immobiliare americano con lo scopo, ovviamente, di guadagnare un’enormità di denaro. Il taglio è quello del film di denuncia in cui, per tutto il tempo, si sottolinea come la gestione dei mutui fosse diventata fraudolenta e priva di controllo, di come le banche e le agenzie di rating (aziende preposte a valutare in modo imparziale la solidità e l’affidabilità, fra le altre cose, di un investimento) fossero in realtà in accordo per frodare gli investitori. 
La trama del film è incredibilmente ben fatta, e la regia alterna le vicende dei tre gruppi di protagonisti mantenendo fluida e godibile la narrazione.


Il cast ingaggiato è di prim’ordine, manco a dirlo il lavoro che fanno è eccezionale. Christian Bale è probabilmente a una delle sue migliori performance, interpretando in modo incredibile uno dei protagonisti. Il suo merito è quello di essere stato in grado di trasmettere tutto il disagio e la frustrazione che il suo personaggio prova. Steve Carrel è fantastico, il suo Mark Baum sprizza rabbia, risentimento e disgusto da tutti i pori, come se pure lui stesse provando le stesse sensazioni mentre sul set recitava la sua parte. Credo che a lasciarmi un po’ incerto sul suo lavoro sia stato invece Brad Pitt: non sono riuscito a capire se il distacco emotivo del suo personaggio di fronte allo schifo in cui viene tirato dentro fosse voluto ma, conoscendo l’attore, penso proprio di sì.


Per tirare le somme: uno dei film migliori visti nel 2016 al cinema, un bello squarcio nella vita economica americana e del pessimo risultato che si ottiene sommando avidità e stupidità. Un’ottima regia, una gran trama e un cast incredibile, lo rendono uno dei film da non perdere per nessun motivo.

Considerazione spiccia: l’argomento trattato non sarebbe ovviamente fruibile per tutti, in un primo momento si è portati a pensare, infatti, che solo chi ha un’infarinatura in materia economica possa davvero capire di cosa tratta, la realtà però è ben diversa. Il modo semplicissimo in cui vengono spiegati i vari passaggi permette a chiunque, anche a chi di economia non ne sa nulla, di capire perfettamente tutte le fasi che hanno causato la più grande crisi economica della storia moderna. Un lavoro eccezionale.

Voto: 5
L’amichevole GM di quartiere.
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