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Care Impertinenti,
oggi diamo spazio a La parola agli autori, la nostra rubrica speciale in cui l'autore parla direttamente al lettore. 

Omar Viel, autore di FULGORE DELLA NOTTE, ci racconta qualcosa di più sul libro e su di sé.

Genere: Narrativa
Casa editrice: Adiaphora Edizioni
Data di Uscita: 30 settembre 2019
Prezzo: € 16.00

Sinossi: Gordon Wilson non si sarebbe dovuto trovare in quella casa. Inebriato dal fascino di una giovane sconosciuta, così simile a sua moglie Una, dà inavvertitamente vita a un incendio e, dalle fiamme, scivola nella realtà la sinuosa figura di una tigre. Gordon fugge, lasciando la propria famiglia disorientata. 
È un passaggio di testimone, quello con la figlia Liz, che da Bristol si reca a Londra alla ricerca del padre, per scoprire infine antichi prodigi e svelare i misteri degli Wilson. Passato e presente si intrecciano nella simbologia della specularità. Un viaggio fatto di incontri bizzarri con personaggi eterei, in equilibrio tra il mondo del visibile e quello dell'invisibile, tra l’universo tangibile e quello dell'immaginazione.
Un cammino esistenziale, fisico, letterario, con incursioni nel poetico.
Un romanzo composito nel quale si innesta un generoso tributo al Romanticismo inglese, che invita a lasciar andare gli ormeggi della ragione per abbandonarsi al dominio del possibile.


Care Impertinenti siamo a una nuova settimana con la rubrica 5 Cose Che... ideata dal blog Twins Books Lovers, e anche questa volta abbiamo un'ospite speciale: PENNY REID!


Care Impertinenti siamo a una nuova settimana con la rubrica 5 Cose Che... ideata dal blog Twins Books Lovers, e anche questa volta abbiamo un'ospite speciale: JENNY ANASTAN!


Buongiorno e benvenuti all'appuntamento con la rubrica "5 Cose Che..."Il nostro ospite di oggi è EDY TASSI.

Questa deliziosa rubrica è stata ideata dal blog Twins Books Lovers

Care Impertinenti, grazie alla Mondadori abbiamo potuto incontrare la scorsa settimana a Roma la bravissima autrice Gayle Forman!
La conoscerete sicuramente per aver scritto il romanzo Resta anche domani, divenuto un film con l’attrice Chloë Grace Moretz.


Care Impertinenti siamo a una nuova settimana con la rubrica 5 Cose Che... ideata dal blog Twins Books Lovers, ma questa volta abbiamo un'ospite speciale: FELICIA KINGSLEY!


Care Impertinenti,
oggi abbiamo un'ospite davvero eccezionale.
Un'amica, una scrittrice e soprattutto una vera forza della natura.
Date il benvenuto a Jenny Anastan e fatevi venire la bava alla bocca per la sua nuova uscita:
KING vi aspetta il 1 maggio su tutti gli store online!


Genere: Sport Romance
Casa editrice: Self Publishing
Data di Uscita: 1 Maggio 2018
Prezzo: € 2.99

Sinossi: ASSIST. TIRO. GOAL. PALLA AL CENTRO.
La vita di Alexander King è tutta qui, perlomeno adesso. Il suo mondo è andato in frantumi da poco tempo e, nonostante il successo, vive ogni giorno con un unico obiettivo: essere un bravo papà e un giocatore al meglio delle proprie possibilità. Non può, non deve lasciare spazio a nessun altro sentimento. Eppure, il destino non sempre tiene conto dei buoni propositi. Thea, la nuova e bizzarra tata di Sophie, scatena in King uno sconvolgimento destabilizzante, tanto da incrinare del tutto le sue certezze.
Ma è possibile ricominciare a sperare?
Alexander è pronto a fidarsi di nuovo?
E se il passato tornasse,
presentando conti troppo alti?
Novanta minuti di gioco a volte sono sufficienti per portare a casa una partita, ma spesso si rischia tutto ai rigori.
E quelli fanno male,
un male terribile se non si è preparati.

Benvenuta Jenny (Ananas) Anastan su
Le Lettrici Impertinenti.
Sei pronta a farti fare un vero e proprio interrogatorio?! Siamo curiose di scoprire qualcosa in più di te!
Ma partiamo dalle basi per chi non ti conosce, chi è Jenny Anastan?
Un’esaurita? No, seriamente, ho 35 anni e mi occupo della parte amministrativa della nostra azienda di serramenti. Un lavoro piuttosto stressante. Sono sposata e ho un bimbo di quasi sei anni.

Ti sei lanciata al pubblico per la prima volta con un romanzo pubblicato in self publishing. Cosa ti ha spinta a farlo?
Scrivevo su EFP, un portale di Fan Fiction, e ho conosciuto un’autrice che stava per pubblicare un romanzo: Carmen Bruni. È stato merito suo se ho deciso di lanciarmi in questa avventura e, soprattutto, cimentarmi con una storia originale. Mettere in vendita un proprio lavoro è stato un rischio.

Il tuo romanzo Resta con me, ha avuto parecchio successo, tanto da esser stato notato da Amazon Publishing Americano che l’ha poi pubblicato con il titolo Stay with me. Come sei stata contattata? Quanto eri felice?!? Non è un successo che si vede tutti i giorni!
Ero felice, lo sono tutt’ora. Mi fai domande alle quali non posso rispondere, ma posso dirti che ero così incredula che ancora oggi me ne stupisco.

Amazon publishing italiana non si è fatta sfuggire un’autrice come te. Secondo te che cosa c’è di diverso dal pubblicare in self a farlo con un editore?
L’iter è diverso, e anche lo stress è minore. Pubblicando in self abbiamo tutto sulle nostre spalle, mentre con una CE sai che c’è qualcuno che ti sorregge durante tutto il percorso del libro.

Parliamo un po’ di autopubblicazione. Come organizzi la pubblicazione di un tuo nuovo romanzo? Se dovessi dare un consiglio a qualcuno alle prime armi, cosa consiglieresti?
La prima cosa è capire il periodo di pubblicazione per bloccare Editor, grafica e chi si occupa dell’impaginazione. Lavorando tanto con l’azienda è diventato indispensabile avere tutto sotto controllo, e persone di cui posso fidarmi. Alle nuove posso dire di informarsi molto se scelgono di appoggiarsi a una editor o una grafica. Quando si affida il proprio lavoro a qualcuno (e anche i soldi) è basilare fare ricerche.

E ora parliamo un po’ del tuo nuovo libro in uscita il 1 maggio. Un calciatore! Un CALCIATORE come protagonista. Sappiamo che sei una gran tifosa del Milan (mannaggia a te!), ma come è nata l’idea di King?
Ehm… primo maggio. Ho già detto che tendo a pubblicare sempre in anticipo???
King… è nato un pomeriggio d’autunno. Una ragazza chiedeva un consiglio su libri dove il protagonista maschile fosse un ragazzo padre… BOOM. Volevo lasciare il mio “solito” genere tendente al depresso e che ha spesso a che fare con le seconde possibilità. Quale protagonista migliore di un sexy calciatore??? Ecco… è nato così. E posso affermare che è il MIO personaggio maschile preferito (di quelli che ho scritto io).

Ci piace giocare con i volti dei personaggi. Quali attori sceglieresti per interpretare i protagonisti?
Modelli: Jason Morgan per KING e Gigi Hadid per Thea. ADORO!

Gigi Hadid
Quanto c’è di te e della tua vita reale nel libro?
Evito di mettere troppo di me perché ho bisogno di plasmarli in modo diverso, altrimenti va a finire che mi immedesimo troppo. Però il calcio per me è TANTO… quindi poter scrivere un po’ di quel mondo mi ha fatto piacere.

Ti piace inserire un po’ di drama in ogni tuo romanzo. Dovremo soffrire tanto anche in questo nuovo libro?
Be’ sì, se no che romance è? Però non sarà depresso, diciamo il giusto AGST.

Dacci un motivo per non perdere questa nuova lettura.
King è figaggine allo stato puro, ed è un papà meraviglioso. Ho detto che è sexy da paura?

Jason Morgan
Ti sei cimentata soprattutto in romanzi dove la componente amorosa è sempre stata la parte più ingombrante.
Pensi mai di cimentarti in qualcosa di diverso? Magari, non so, un thriller?
Sì!!! A metà mese consegno il manoscritto ad Amazon che uscirà a dicembre, e poi mi prendo un anno per scrivere ALTRO, no romance in nessuna delle sue sfumature. Thriller??? ahahhahaa

Ora, finiamo in bellezza. Raccontaci una cosa buffa che ti riguarda.
Abbiamo un paio di mesi di tempo???
Buffe… dovreste mettere una telecamera in casa quando guardo le partite del Milan. Sono uno spettacolo ahahahahha.
  
Grazie Jenny per essere stata qui con noi!
A voi <3

E voi lettrici, non perdetevi il nuovo romanzo di 
Jenny Anastan!!



Amici Impertinenti, 
durante il Lucca Comics&Games di quest'anno la Mondadori ci ha dato la possibilità di incontrare l'amatissima Licia Troisi, da poco in libreria con il secondo capitolo della saga del dominio: Il fuoco di Acrab. Ma noi impertinenti insieme alle nostre amiche de  Il bello di esser letti potevamo davvero limitarci a farle qualche domanda?! Ecco che, rimanendo in tema fiera del fumetto, abbiamo sfidato Licia a suon di sigle dei cartoni animati! 
Come sarà andata? Scopritelo da voi!



ORA, ditemi che non siamo le sole a volere un #duets tra Licia e Cristina!
Veniamo ora all'intervista (quella vera!).
Prima una rinfrescatina sulla saga del dominio:

Le lame di Myra. La saga del Dominio. 1

Sinossi: Dopo l'apocalisse dei Cento Giorni d'Ombra, il Dominio è stato quasi interamente ricoperto di ghiacci e nevi. Solo le terre più a Sud rimangono temperate e rigogliose, mentre a Nord si muovono popoli in costante lotta per la sopravvivenza, spesso in guerra tra loro. La grande federazione di clan agli ordini di Acrab ha però un sogno molto più grande che la conquista di un pezzo di terra. Lui non vuole solo trovarsi uno spazio all'interno del Dominio, ma vuole rovesciarlo, distruggendo il potere dei maghi detti Camminanti. La loro magia, infatti, sfrutta la sofferenza degli Elementali, che i Camminanti hanno ridotto in schiavitù, mentre Acrab immagina un regno dove umani ed Elementali convivano. La strada per arrivarvi, però, passa attraverso la conquista dei numerosi regni che compongono il Dominio, una cruenta battaglia dopo l'altra. In prima fila nell'esercito di Acrab vi è Myra, che il comandante ha salvato dall'arena degli schiavi e cresciuto come una figlia. La sua abilità con i walud, le spade a forma di mezzaluna, ha assicurato all'esercito di Acrab la vittoria in più di un'occasione. Ora, però, Myra ha un'altra e più personale battaglia da combattere. A differenza di quanto ha sempre creduto, ha scoperto infatti che la sua famiglia non è stata uccisa per una disputa sulla terra, ma per un segreto che porta alla morte chiunque ne venga a conoscenza. Myra parte così alla ricerca della verità...



Il fuoco di Acrab. La saga del Dominio. 2

Sinossi: Myra ha creduto al sogno di Acrab, il condottiero che sta abbattendo uno dopo l'altro i regni del Dominio delle Lacrime. Ha creduto alla possibilità di un mondo senza schiavi, senza regnanti crudeli e maghi spietati, dove esseri umani ed elementali potessero vivere liberi e in pace. Per questo è diventata la guerriera più abile dell'esercito ribelle, per questo le sue lame a forma di mezzaluna hanno falciato nemici e sparso sangue, per questo ha rinunciato a tutto quello che non fosse guerra, combattimento e morte. Adesso, però, Myra ha capito che Acrab le ha mentito. Che è stato lui a uccidere suo padre e che l'ha salvata dall'arena e cresciuta come una figlia solo per usare il suo potere di Liberatrice. Dopo aver incontrato l'elementale che protegge la spada sacra di Phylaitek, Myra ha infatti scoperto di essere l'eroina destinata a cambiare il mondo, esattamente quello che Acrab vuole. Aiutata dai suoi nuovi compagni di viaggio, il mago Puro Kyllen e la giovane schiava Marjane, Myra intraprende così un nuovo viaggio attraverso il Dominio delle Lacrime alla ricerca del proprio destino, spazzando via guerrieri e mostri che cercano di sbarrarle la strada. Ma se riuscirà ad arrivare ad Acrab superando le sue difese, sarà in grado di uccidere l'uomo di cui è segretamente innamorata?



Come fai a destreggiarti tra tutti i personaggi che hai inventato? Ti capita mai di confonderti o dimenticare il loro aspetto?
Sì… mi capita tantissime volte di fare confusione sugli aspetti fisici dei miei personaggi, soprattutto quelli che non sono i protagonisti principali. Il problema è che non prendo mai appunti e certe volte devo andare a ricercarmi il colore degli occhi o quello dei capelli. A periodi arrivo perfino a pensare di trovare qualcuno che faccia questo lavoro -divertentissimo…!- di spulciarsi tutti i miei libri e farne delle microschede dei personaggi: colore degli occhi, quello dei capelli, altezza, corporatura…

E come decidi le loro caratteristiche fisiche? 
Mi ispiro tanto agli attori. Per esempio, il tizio sulla copertina di Acrab è un attore - invecchiato - che si chiama Tom Riley e faceva Leonardo Da Vinci nella serie tv Da Vinci’s Demons. Sia l'attore che la serie tv mi hanno ispirato tantissimo nella creazione della Saga del Dominio e di Acrab stesso. 
Proprio per questo, quando mi hanno chiesto delle indicazioni per la creazione della copertina del secondo volume, ho proposto una foto di Tom Riley.
L’illustratore è stato molto bravo a rappresentarlo e a rendere lo sguardo così intenso… E c’è una cosa divertente: se si prova a mettere vicino questa copertina a quella del primo volume in cui è rappresentata Myra... gli sguardi sono puntati l'uno sull'altro. In pratica sembra che si guardino in cagnesco. 

I tuoi personaggi sono complessi, ma lo sono altrettanto i tuoi mondi. Ti capita di confonderti tra un mondo e l'altro? 
A differenza del lavoro che svolgo sui personaggi, sui “mondi” sono molto metodica. Ad esempio, per la Saga del Dominio ho un compendio di circa trecentosessanta pagine in cui ho scritto tutto. Ho analizzato ogni terra, ogni regno, con le rispettive caratteristiche della flora, della fauna, della popolazione, della religione e della lingua. Ho anche il dizionario con le parole inventate che uso nel libro con relativa traduzione. È stato un lavoro grande, ma ogni volta che serve posso accedervi e avere tutto sotto controllo.

Quanto tempo ci hai impiegato a scrivere il compendio? 
Più o meno tre-quattro mesi. Poi ovviamente l’ho pensato su un arco di tempo un po’ più lungo, man mano che mi venivano le idee me le appuntavo. Tutto sommato il Dominio è il mondo più complicato che ho fatto finora. 
Quando ho cominciato a scrivere le Cronache ero divorata dalla voglia e dall'urgenza di scrivere, e questa cosa me la sono tirata dietro anche per tutte le altre cose venute dopo. Col Dominio mi sono invece abbandonata al piacere di perdermi anch'io nel mondo.

Sofferenza e solitudine sono i due temi centrali della saga del dominio. Ci sono altri sottotemi che potremmo analizzare qui insieme? 
Penso che sia innanzitutto l’opera di destrutturazione della povera Myra. All’inizio del libro è, tutto sommato, un personaggio abbastanza chiuso in sé stesso e completo. Crede di sapere “chi è”, o perlomeno si è “costruita” in un certo modo. Ha trovato il suo posto nel mondo ed è più o meno soddisfatta. 
Però poi intervengono degli elementi che la costringono a rivedersi completamente. Tutta la Saga è sostanzialmente questo: la perdita di tutti i punti di riferimento che ha. 
Inoltre mi interessava raccontare del rapporto “malato” tra due persone che sono strettamente interdipendenti e che hanno costruito la loro vita l’uno sull'altro. Sembra una cosa più evidente in Myra che ha avuto come punto di riferimento per tantissimo tempo Acrab, ma in realtà è vero anche per Acrab. 
Sono entrambi soli. Non riescono a liberarsi di questa dipendenza di cui soffrono e si fanno del male. È una cosa che può verificarsi anche nei rapporti "padre-figlio""madre-figlia". Un pericolo che si può correre quando si è genitori è considerare un figlio come una tua creatura, una porzione di te. Non bisogna mai dimenticare che il compito di un genitore è quello di “assistere” alla crescita di un figlio, allo sviluppo della sua personalità. 
Ovviamente questa cosa non si verifica tra Acrab e Myra dal momento che lui la considera proprio una sua creatura, un suo possesso esclusivo.

...E infatti Myra non riesce a staccarsi da lui neanche nei momenti più cupi. 
Quando tu hai costruito te stessa intorno a una persona, e poi ti rendi conto che le cose non stanno nel modo in cui hai sempre creduto, penso che sia comunque difficilissimo staccarsi. 
Nel caso di Myra ancora più difficile perché lei ha solo lui. 
Mi interessava analizzare questo aspetto della crescita: il momento in cui devi staccarti dai tuoi “maestri”, dai tuoi genitori, e devi trovare la tua strada e costruirti come persona, da sola. Questo è fondamentalmente nel percorso di Myra, e degli altri miei personaggi che l’hanno preceduta. Probabilmente perché i miei libri sono dei romanzi di formazione: raccontano la crescita.

Anche Kyllen è un personaggio che perde i suoi punti di riferimento, ma allo stesso tempo è più veloce di Myra a ritrovare la sua strada. 
Kyllen ha anche una storia meno tragica di quella di Myra quindi è relativamente più facile per lui. 
È indubbiamente un personaggio più “risolto”. Anche lui ha avuto i suoi maestri ma li ha abbandonati molto presto. Paradossalmente, anche grazie alla sua esperienza, è quello che capisce meglio Myra, meglio perfino di Acrab. Kyllen sa dove Myra vuole andare ed è pronto ad accompagnarla e ad aiutarla a compiere la sua missione.

Perché fai sempre soffrire i tuoi personaggi? Sei davvero cattivella con loro. Quando scrivi sei davvero così distaccata o ti lasci coinvolgere dalla storia? 
Sì, è vero. Sono consapevole di essere cattiva con loro. Quando scrivo sono molto distaccata. Se la storia richiede una cosa io vado dritta per la mia strada. 
Poi non so… magari sarò una sadica dentro perché la sofferenza per le morti dei personaggi è in qualche modo gratificante. Soffri, ma è una sofferenza catartica. Mi piace stimolare questa sensazione nel lettore quindi se un personaggio deve morire… muore!

Senza pietà...
(Ride…) Sì! C’è stato un tempo, all’inizio della mia carriera in cui diventavo triste, ad esempio alla morte di Laio. Ma adesso no. Chi deve morire, muore!

L'anno scorso (QUI per leggere l'intervista) ci hai raccontato delle tue serie tv preferite e di come ti influenzano nella scrittura. C'è qualche nuova serie che quest'anno ti ha appassionata? O ti ha ispirato nuove idee? Quali progetti futuri hai in ballo?
Devo finire di scrivere l'ultimo di Pandora e il terzo del Dominio.
Ho altre due cose in ballo che però sono “altre cose” rispetto al mio solito, ma ancora non c’è niente di concreto. Non posso svelarvi niente (Ride).

Devi consigliare a un lettore adulto una delle tue saghe per farti conoscere... quale sceglieresti? A un adolescente? 
All'adulto senza dubbio Il Dominio, perché è l’ultima cosa che ho scritto e sono molto soddisfatta di come è venuta. Secondo me, finora, è la mia saga migliore, perciò consiglierei assolutamente questa, con delle tematiche un po’ più mature.
Per l'adolescente invece Pandora. Mi sono ispirata tantissimo alla mia adolescenza e nel profondo credo di essere ancora adolescente. Trovo giusto, per certe cose, rimanere sempre bambini: nella passione per le storie, nella passione per la vita in generale. 


L'intervista finisce qui. 
Grazie davvero a Licia Troisi per la sua disponibilità e simpatia e un ringraziamento speciale alla casa editrice Mondadori, soprattutto ad Anna 💕

Impertinenti e Il bello di esser letti vi salutano!
Alla prossima ;)


Buon sabato amici lettori,
oggi ospitiamo Lorena Bianchi, conosciuta anche come Angela White. Autrice Mondadori e Rizzoli, Lorena regala ai suoi lettori meravigliose avventure nel mondo del romance storico. Per chi non avesse mai letto nulla di suo, consiglio di iniziare con IL PROFUMO DELL’ORO, pubblicato per la Rizzoli a Gennaio 2016 (qui potete trovare la mia recensione) oppure, se un pizzico di paranormal vi intriga, un’altra lettura consigliatissima è QUALCOSA DI STREGATO, uscito in edicola per la collana Mondadori Classic ad Agosto 2014, ancora reperibile in formato ebook.



Dal 21 Gennaio 2017 è  finalmente disponibile DI GHIACCIO E D’ORO, romanzo che fa parte della serie medievale “Le profezie della strega scalza”, serie già pubblicata per la collana Mondadori Classic, ma presentato quest’anno con una veste totalmente diversa.

Genere: Romance Storico
Casa editrice: Self Publishing - precedentemente stampato da da I Romanzi Mondadori.
Data di Uscita: 21 Gennaio 2017
Prezzo: Ebook € 0,99




Sinossi: Rimasta orfana, Arabelle viene mandata al castello di sua zia, lady Megan. Qui conosce Bryan, figlio illegittimo del lord, di poco più grande di lei. L’incontro suscita in entrambi i giovani un profondo turbamento, ma la fanciulla viene destinata al monastero. Cinque anni dopo, Arabelle è ormai pronta a prendere i voti: prima di entrare per sempre in convento le rimane solo un’estate, durante la quale incontra di nuovo Bryan. Ma il ragazzo di un tempo è divenuto un uomo d’arme duro e sprezzante, che però non l’ha mai dimenticata. Ed è ora disposto a tutto pur di averla.

Nell'Inghilterra medievale una donna misteriosa legge il destino nelle fiamme. Ogni sua predizione è la promessa di un amore.


Serie “Le profezie della strega scalza”
#1. Il castello dei sogni
#2. DI GHIACCIO E D’ORO
#3. La rosa del drago
#4. La luna dei desideri
#5. Cuore di ghiaccio

Lorena Bianchi è stata tanto gentile da accettare di rispondere ad alcune nostre domande. 



1) Ciao Lorena e benvenuta.
Prima di tutto volevo farti i complimenti per la fantastica copertina del romanzo DI GHIACCIO E D’ORO. Se puoi dirlo, a chi ti sei rivolta per realizzare questo capolavoro? 
Carissima Karin, grazie per questo invito. Sono davvero felice di poter chiacchierare con te. Il merito della nuova e splendida cover di DI GHIACCIO E D’ORO è di Cora Graphics (vi lascio qui l’indirizzo del suo sito ufficiale http://www.coragraphics.it). Cora è straordinaria: come artista e come professionista. 


2) Il nome della serie, ed il calderone sulla nuova copertina, mi fa pensare che la trama sia condita da risvolti fantasy, un pochino come nel caso di QUALCOSA DI STREGATO. Vorresti raccontarci di cosa parla la serie?
Il calderone della strega! Ma sarà davvero una strega, Delyth, colei che aiuta i bisognosi con le sue erbe officinali? La sua sarà magia o semplice saggezza femminile? 
DI GHIACCIO E D’ORO è un romanzo storico d’amore, e tutti i suoi personaggi sono uomini e donne con le virtù e i vizi del nostro mondo. Non ci sono folletti, elfi o altre creature fatate. Solo l’amore. E in fondo non è proprio l’amore il più potente di tutti i sortilegi?


3) Abbiamo già detto che la serie “Le profezie della strega scalza” è stata già pubblicata per la collana Mondadori Classic. Per questa nuova edizione hai apportato delle modifiche alla storia? Cosa devono aspettarsi le tue lettrici?
Sono passati cinque anni dall’edizione curata da I Romanzi Mondadori. Dopo tutto questo tempo, ho sentito il bisogno di ritornare sul testo per una revisione: la trama non ha subito sostanziali modifiche, ma la forma sì. Per restare in tema, ho cercato di dare un colpo di bacchetta magica. ☺


4) Hai in progetto di revisionare e ristampare tutta la serie? Ed in caso, manterrai questa nuova e splendida grafica?
Ti dico solo questo, Karin: non vedo l’ora di farti ammirare la nuova, favolosa cover creata da Cora Graphics per LA ROSA DEL DRAGO!


5) È da poco uscito CUORE DI GHIACCIO, il 7 Gennaio 2017, 5° romanzo della serie “Le profezie della strega scalza”. Con questo volume la serie si conclude oppure hai in serbo per noi altre sorprese? 
Io spero davvero che Le profezie della strega scalza mi tengano compagnia per molto tempo! E poi ci sono personaggi che devono avere la loro storia: Warrick, Richard, Jamie, Micol… altrimenti le mie lettrici streghette si arrabbierebbero tantissimo! 



6) Hai scritto per ora tutti romance storici, hai mai pensato di cimentarti in altri generi?
Assolutamente sì! Mi piacerebbe moltissimo offrire alle lettrici nuove storie anche di altri generi. 

7) Quando scrivi un romanzo hai delle abitudini particolari, tipo ascoltare musica, scrivere sempre nello stesso posto o nello stesso orario?
Mi piacerebbe avere dei rituali di scrittura: sarebbe fantastico da raccontare! Ma la verità è che scrivo quando posso e dove posso, nel tempo che la vita quotidiana lascia a noi donne.

8) Qual è stata la sfida più grande che hai affrontato nella tua carriera da scrittrice?
Raccontare il Sacco di Roma del 6 maggio 1527 ne IL PROFUMO DELL’ORO. 


9) Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Puoi anticiparci qualcosa?
Mmmm ho già detto che la nuova cover per LA ROSA DEL DRAGO è stupenda? 



10) Una domanda che ormai è di rito in questo blog: quale domanda non ti hanno mai fatto in un’intervista a cui avresti sempre voluto rispondere?
Io sono un disastro con le domande! Per mia fortuna ci siete voi blogger! Grazie Karin e un abbraccio a tutte le lettrici.



Grazie Lorena per averci dedicato del tempo e per aver risposto alle nostre domande. 
Grazie a voi lettori per aver letto la nostra intervista. Aspettiamo i vostri commenti e domande, in caso voleste chiedere qualcos’altro all’autrice.



     
Buongiorno Impertinenti! 

Oggi è il nostro turno per il BlogTour dedicato ad Alessandra Angelini e al suo romanzo "Non dirgli che ti manca"! Alla fine del post troverete anche un bellissimo e specialissimo giveaway <3 
Tutti pronti?? 

Genere: Romance Contemporaneo
Casa editrice: Newton Compton
Data di Uscita: 17 Novembre 2016
Prezzo: € 9.90

Sinossi: Isabella è a pezzi. Deve vedersela con un padre di successo, per il quale non c’è un altro futuro possibile se non quello che lui stesso ha immaginato per la figlia. E come se non bastasse, il suo fidanzato, quello che secondo tutti era il ragazzo perfetto, la tradisce spezzandole il cuore. Così decide che è arrivato il momento di cercare la propria strada e trasferirsi da Roma a Bologna per studiare. Ma la vita è sempre pronta a sorprenderti: nel caso di Isabella l’imprevisto si chiama Denis, tatuatissimo batterista dei Bad Attitude. In una notte che cambia tutto, Isabella infrange ogni regola. I due si imbarcano in una relazione turbolenta, fatta di lunghe separazioni, resa complicata dall’insofferenza del padre di lei e dalle insicurezze della ragazza. Nonostante le differenze sociali, quello che Denis e Isabella provano l’uno per l’altra è un sentimento insopprimibile, forte e delicato, violento e dolce allo stesso tempo, qualcosa che va oltre le regole, ma che non sembra destinato a finire, come quelle melodie che entrano nella testa e non se ne vanno più…


Denis
Hanno detto che sarebbero venuti a chiamarmi, per poi parcheggiarmi qui. Guardo l’orologio per la trecentesima volta e asciugo i palmi delle mani sui pantaloni. Stringo le dita, mi guardo intorno nervosa. Quante volte nella vita capita di poter intervistare una band famosa? Zero, mai, viaggiamo nel regno dell’impossibile.
Insomma, il blog è seguito ma non sono una giornalista, non ancora.
Faccio tutto con passione, anche troppa. Come quando mi sono lasciata convincere a mandare quella mail al manager dei Bad Attitude. Non so dove avessi il cervello. Quello che non mi aspettavo era che mi rispondessero, che ritagliassero cinque minuti per me.
Julien
Sento il block notes scottare sulle ginocchia, pesa quanto un macigno e quando penso a quello che sto per fare, le mani iniziano a tremare. Abbasso lo sguardo e quasi non riconosco quella grafia regolare e ordinata. Ho riscritto le domande come i bambini, in bella copia. Anche se giocando sulla mia calligrafia magari li avrei incuriositi.
Ripasso mentalmente le domande quando si leva uno strano fermento nel corridoio, faccio appena in tempo ad alzare lo sguardo che la porta si apre e i membri della band entrano nella stanza ridendo e parlottando tra loro.
P.E.
Mi piacerebbe dire di aver sfoggiato tutto il mio charme, di averli abbagliati con la mia parlantina, peccato che davanti a quella apparizione ho fatto la figura del cerbiatto davanti ai fari. Li ho fissati, troppo sorpresa per spiccicare parola. Devo dire che non è completamente colpa mia, insomma, quando ti ritrovi davanti i membri di una delle tue band preferite una temporanea perdita delle tue facoltà mentali è perfettamente giustificabile. Se poi i suddetti musicisti sono belli, sexy da paura e appena scesi da un palco, il solo fatto di non aver avuto una reazione sconsiderata mi dovrebbe valere un premio.
Nico
I ragazzi si muovono per quel camerino con assoluta padronanza. Sono così alla mano che il ghiaccio si rompe subito; mi sembra di trovarmi davanti gli amici dei miei fratelli, solo più interessanti. Il loro manager si occupa delle presentazioni e scopro che sono stati proprio loro a volere quest’intervista. Mi giro verso la porta con l’accenno di un sorriso che mi piega le labbra all’insù rivolto alla tizia della casa discografica, che ci fissa dalla porta con l’aria da bulldog. Mi accomodo meglio sul divano e do inizio allo spettacolo.
“Come è nato il nome del gruppo?”
“È una storia lunga”, inizia a rispondere Denis, quando Julien lo interrompe.
“Che vuoi saperne? Eri ancora nella culla quando abbiamo iniziato!”, lo prende in giro lui, stendendosi sulla poltrona davanti a me.
“Diciamo che ai tempi il nome ci rappresentava bene”, P.E. prende la parola, cercando gli altri con lo sguardo. “Ci rappresenta bene ancora oggi”.
Le occhiate che si scambiano raccontano di anni di amicizia e aneddoti che morirei dalla voglia di sentire. Il bulldog all’angolo si schiarisce la voce e io i pensieri.
“Quando avete iniziato a suonare?”
“Avevamo dodici anni e tanto tempo libero, troppo quando hai tutta quell’impazienza”, risponde Julien.
“Suonare ci ha tenuto lontano dai guai”, dice assorto P.E.. La sua voce è bassa e piena, meno minacciosa di quanto pensassi.
“E attirato le ragazze?”
“Io non ne avevo bisogno”, Julien mi fissa con un mezzo sorriso sulle labbra, non avevo bisogno di sentirglielo dire per credergli.
“Come avete formato la band? So che Nico è arrivato dopo.. quindi raccontateci tutto!“
“Siamo cresciuti insieme, stesso quartiere, stesso tutto. A quei tempi o andavi dal prete o al campo sportivo, peccato che nessuno di noi fosse particolarmente religioso o atletico. In assenza di alternative ciondolavamo attorno a casa, un giorno suo padre”, P.E. indica Julien con un cenno del capo, “decise che potevamo fare di meglio e ci insegnò a suonare”. P.E. nasconde un accenno di sorriso dietro a una smorfia, sarà la fatica del concerto, l’atmosfera rilassata in quello stanzino, che i suoi tratti non sembrano così affilati. Lui non sembra così scontroso come dicono.
“È tutta colpa del vecchio, lo dico sempre” Julien solleva appena le spalle, non si scrolla mai quell’aria irriverente.
“Come siete arrivati a fare da band di supporto degli Effetto Notte?”
“È stata una gran botta di fortuna” Denis è il più veloce a rispondermi
“Ma quale fortuna?”, lo corregge Nico, facendogli schioccare l’asciugamano contro la gamba.
“Ci hanno notato durante un’esibizione all’Heineken Jammin’Festival del 2010. Loro erano gli headliner della giornata, noi una delle band ingaggiate per scaldare il pubblico. Direi che abbiamo fatto un buon lavoro”, aggiunge poi soddisfatto. I tatuaggi sulle braccia, sul petto ancora madido di sudore, spiccano che sono tentata di allungare una mano poi ricordo che abbiamo i minuti contati e, a malincuore, continuo l’intervista.
“P.E. per cosa sta? E chi ti ha dato questo soprannome?”, non ho terminato la frase che mi accorgo di aver detto qualcosa di sbagliato. Con quella domanda innocente ho zittito l’intera stanza, l’attenzione di tutti si concentra su P.E..
“Sono le mie iniziali, ovviamente, ma questi cretini”, li punta uno a uno con fare minaccioso, “hanno iniziato a chiamarmi Pessimo Elemento, facendo il verso alla nostra maestra delle elementari”.
Annuisco soddisfatta mentre gli altri tirano il fiato. Mi affretto con le domande, non sono che a metà e non ho intenzione di fermarmi finché non mi sbatteranno fuori.
“Finito il tour con gli Effetto Notte avete altri programmi?”
“Finito uno spettacolo, ce n’è sempre un altro” Julien si sporge sulla poltrona, i jeans strappati si tendono.
“Vogliamo lavorare sul nuovo album, abbiamo grandi idee” aggiunge Nico prendendosi una birra.
Mi guardo intorno meglio e soltanto in quel momento noto il piccolo buffet lasciato su un tavolo defilato, i borsoni gettati in fondo alla stanza.
“Ci state già lavorando”, azzardo.
“Forse”, Denis non si lascia scappare altro ma quel sorriso mi parla di novità interessanti.
“Com'è il vostro rapporto con le fan?”, chiedo, al perdurare del silenzio. Mi ero ripromessa di saltarla questa domanda ma, dato che vogliono fare i misteriosi, decido di non fare sconti.
“Molto bello, ci seguono e partecipano tantissimo a tutte le nostre iniziative”, risponde Nico.
“Tu vedi di interagire di meno”, lo avvisa Denis.
“Deve ancora imparare dal maestro” scherza Julien, che se ne sta su quella poltrona come se fosse nel posto più comodo al mondo. Ha legato i capelli, che sudati dopo il concerto sono tutti disordinati. Mi fissa giocando con gli anelli alle dita con un’intensità che mi costringe a distogliere lo sguardo
“Descrivetevi con un aggettivo”, stento a ritrovare la calma di prima. Mi è bastato avere la sua attenzione per trenta secondi e non mi riconosco.
“Unico”, dice senza bisogno di pensare. Mi trova d’accordo.
“Deciso”, risponde P.E..
“Puntiglioso”, Denis guarda gli altri che ridono convinti.
“Leale”. Nico è l’ultimo a parlare.
“C'è una persona importante nelle vostre vite? Magari una donna…?”
“È una proposta?” chiede Julien e vorrei solo dirgli di sì, peccato per le troppe persone presenti.
“Sono qui per le vostre fan”, puntualizzo. Lo dico tutto d’un fiato, prima di cambiare idea.
“Per me esiste solo la mia Cate, questi invece sono dei casi persi, anche se per lui c’è ancora qualche speranza”, P.E. scherza, assestando un pugno sulla spalla di Denis.
“Quali sono le band a cui vi siete ispirati?” dico, quando la mia attenzione viene attirata dalla bionda in fondo alla stanza. Si avvicina, facendo dei cenni che dorrebbero avere un che d’intimidatorio ma, fatti da lei, risultano soltanto ridicoli.
“Ancora cinque minuti Marta. Possono preparare la macchina, vi raggiungiamo lì” Denis taglia le sue proteste, poi si gira col sorriso, incoraggiandomi a proseguire. “Per me sono i Ramones”, aggiunge.
“Sono cresciuto ascoltando i Led Zeppelin” aggiunge Nico, vuotando la bottiglia. Lui è il più pacato di tutti, dà l’impressione di essere quello che si mette a fare da paciere quando le cose si mettono male.
“Quante domande hai ancora?” mi chiede il loro manager, la voce gentile ma diretto.
“Altre due”, rispondo, sentendo scadere il tempo a mia disposizione. Lui fa un cenno con la testa e inizio a parlare a raffica. “Da dove vi viene l'ispirazione per i nuovi brani? Come vi gestite?”
È un lavoro di gruppo, lui scrive i testi, io le musiche e poi iniziamo a lavorare sui singoli strumenti. Ognuno dà il suo contributo” chiarisce Denis.
“Non ti ha detto la cosa più importante, quanto si diverte a tenerci in riga” P.E. lascia scivolare questa informazione, dandomi una prospettiva diversa su di lui.
“Qualcuno deve”, Denis scrolla appena le spalle, senza essere minimamente toccato da quelle insinuazioni.
“Che cosa avete provato alla pubblicazione del vostro primo disco?” tengo questa domanda per ultima. Mi sono sempre chiesta cosa si prova.
“Non sembra vero. Non ci credi finché non stringi l’album tra le mani”, tutta la spacconeria di Julien evapora, sostituita da una sincerità toccante.
“La prima volta che ci siamo sentiti per radio stavamo per avere un incidente” ricorda P.E. e li invidio, perché deve essere una grande soddisfazione vedere concretizzarsi il proprio lavoro.
“Ragazzi” basta una parola del loro manager per farci tornare coi piedi per terra, per ricordarci che il tempo corre e questa avventura è giunta al termine.
“Grazie ragazzi, per avermi regalato il vostro tempo e questa bella intervista. Leggerete il mio articolo sul blog, sono sicura che i fan resteranno affascinati quanto me”, concludo orgogliosa. E lo sono davvero di aver partecipato a questa avventura.


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Speriamo di avervi fatto divertire! Mi raccomando continuate a seguire il tour: 


Grazie ad Alessandra Angelini per aver contribuito a tutto il Tour e a questa tappa, e grazie per aver scritto un romanzo con questi figaccioni come protagonisti!!!! 

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