Oggi il nostro cinefilo impertinente ci parla di LOVE AND MONSTERS, il film con Dylan O'Brien e Jessica Henwick, disponibile su Netflix.

Genere: Avventura, Commedia, Azione, Fantascienza
Regia: Michael Matthews
Soggetto: Brian Duffield
Sceneggiatura: Brian Duffield, Matthew Robinson
Produttore: Dan Cohen, Shawn Levy
Produttore esecutivo: John H. Starke
Fotografia: Lachlan Milne
Montaggio: Debbie Berman, Nancy Richardson
Effetti speciali: Brian Cox
Musiche: Marco Beltrami, Marcus Trumpp
Scenografia: Dan Hennah
Costumi: Luis Sequeira
Trucco: Lauren Oliver
Attori: Dylan O'Brien, Jessica Henwick, Dan Ewing, Ariana Greenblatt, Michael Rooker, Ellen Hollman, Melanie Zanetti, Damien Garvey, Bruce Spence
Anno: 2020
Paese: USA, Canada


Trama: 
Joel e Aimee stanno passando una notte romantica quando un'esplosione in lontananza li interrompe. Dei mostri, insetti e animali geneticamente modificati da radiazioni sprigionate sul nostro pianeta da missili sparati dall'uomo nel tentativo di colpire un meteorite in rotta di collisione con la Terra stessa, iniziano ad invadere e a distruggere le città del mondo. Nella concitazione generale, i due finiscono per separarsi e si troveranno loro malgrado in bunker sotterranei: l'uomo infatti non può sopravvivere sulla superficie ed è costretto a rifugiarsi in luoghi dove gli spaventosi mostri non possono raggiungerli. Sette anni dopo, nonostante le infinite difficoltà, Joel cerca di rintracciare Aimee attraverso una vecchia radio ancora funzionante. Quando riesce a contattarla, decide di raggiungerla e parte così per un lungo viaggio alla ricerca della sua amata lasciando il bunker e tutto il suo gruppo, avventurandosi sulla superficie. Grazie all'incontro con due sopravvissuti, imparerà a difendersi dalle gigantesche bestie.






Qual è l’animale che vi spaventa di più in assoluto? A me terrorizzano le cavallette. So che non ha senso, considerando che sono infinitamente più grande io, ma nel vuoto oscuro dei loro occhi io vedo solo un abisso infinito fatto di raggelante paura. Ora, immaginate che le cavallette (ed ogni altro insetto e animale a sangue freddo), diventino improvvisamente enormi. Formiche grosse come automobili, millepiedi lunghi come autobus, e rospi grandi come suv, e che tutti questi abomini mutanti abbiamo come unico scopo: quello di mangiare. Mangiare voi. Ecco, questo è il mondo di Love and Monster.


“Qualsiasi cosa proverà ad ucciderti. Non combattere, corri a nasconderti.”

Joel è un timido ragazzino poco più che ventenne, che da anni vive in un bunker sotterraneo assieme ad altri rifugiati. Dopo essere riuscito a recuperare e riparare una vecchia radio, inizia a contattare tutti i rifugi conosciuti per ritrovare la sua fidanzata, dalla quale si è dovuto separare nel momento in cui gli insetti hanno iniziato a distruggere la loro città. Dopo mesi e mesi di ricerche riesce finalmente a trovarla in un luogo sicuro a 130km dal suo bunker e, pur di raggiungerla e riunirsi a lei, decide di intraprendere un pericolosissimo viaggio in superficie. 


“Devi sempre ascoltare il tuo istinto,
E se io avessi un pessimo istinto?
Morirai.”

Ora, la trama del film mi è piaciuta molto, si sente quell’alone di magia e buona volontà che riesce a far breccia anche in un gelido, vecchio e cinico cuore come il mio e, nonostante il clima quasi fiabesco in cui ci catapulta, ci spara a zero un paio di colpi di scena veramente niente male. I personaggi sebbene ben caratterizzati sono, però, un pochino stereotipati. Il protagonista, infatti, è il tipico ragazzino nerd che, per raggiungere la sua amata, è disposto a vincere le sue paure, farsi forza e coraggio, e intraprendere un viaggio di 130 chilometri a piedi, dopo aver passato tipo sette anni della sua vita a non fare altra attività sportiva che non fosse girare il minestrone con un mestolo e mungere la loro mucca. A già. La mucca ha prodotto latte per sette anni senza partorire nemmeno un vitellino. Ora, capisco che il bovino sia un elemento essenziale della parte comica del film nei primi minuti, e che la pellicola sia sostanzialmente di fantascienza, ma fatela una telefonata a un allevatore per chiedergli un parere in merito! Maledetti sceneggiatori! E si, per i non addetti ai lavori, la mucca, esattamente come ogni altro mammifero, non produce latte se non partorisce cuccioli.


“Sei arrivato fin qui per una ragazza eh? Hai mai sentito l’espressione causa persa?”

Gli attori ingaggiati sono davvero stati bravi. In primo luogo, perché recitare davanti a un green screen, senza aver idea di quello con cui il proprio personaggio si sta interfacciando, cosa mai facile, anzi; in secondo luogo perché, in ogni momento, ho davvero avuto modo di percepire quello che loro cercavano di trasmettermi. Credo che però, protagonisti a parte, il vero eroe della storia sia proprio Micheal Rooker. Non so davvero come spiegarlo, ma è il tipico attore che, dove lo metti lo metti, fa sempre un figurone. Peccato, però, che spesso sia relegato a ruoli secondari in prodotti che difficilmente arrivano a dargli la copertura che si meriterebbe. 


“Oh! Che figata! Mi sento Tom Cruise!”

Cosa non mi è piaciuta del film: a parte quella maledetta mucca bionica, credo che per certi aspetti i personaggi fossero davvero troppo stereotipati. Il protagonista, i due survivalisti che ne sanno una più del diavolo e insegnano tutti i loro trucchetti, i marinai fin troppo amichevoli. Senza voler fare spoiler (come mio solito) non posso proprio dirvi tutto, ma diciamo che certe cose fanno sembrare il film una sorta di favola moderna. Magari era quello che volevano gli sceneggiatori. In quel caso beh, lavoro bene fatto! A parte per quella mucca.

Voto: 4
L’amichevole GM di quartiere.
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