Benvenuti a un nuovo appuntamento con la rubrica K- Drama e non solo, le migliori serie tv asiatiche da guardare!
Questa settimana vi consiglio un Legal Drama, una Commedia Romantica, uno Psicologico e un Thriller.

THIRTY BUT SEVENTEEN

Genere: Commedia Romantica, Mystery, Drama
Regista: Jo Soo Won
Sceneggiatore: Jo Sung Hee
Anno: 2018
Episodi: 32
Durata: 35 minuti circa
Cast: Shin Hye Sun, Yang Se Jong, Ahn Hyo Seop, Ye Ji Won


Sinossi: La vita può cambiare in un istante. Woo Seo Ri (Shin Hye Sun) era una violinista di 17 anni che si stava preparando per andare studiare all'estero, in Germania. Ma per colpa di un grave incidente stradale, entra in coma. Gong Woo Jin (Yang Se Jong), che pensa di aver "causato" l'incidente, rimane traumatizzato e tormentato dal senso di colpa. Tredici anni dopo, lavora come scenografo ma è emotivamente tagliato fuori da tutti coloro che lo circondano. Quando Seo Ri si sveglia inaspettatamente dal suo coma 13 anni dopo, si ritrova nel corpo di una donna di 30 anni. Mentalmente però ne ha solamente 17. Può Woo Jin aiutarla ad adattarsi al suo nuovo mondo e imparare a vivere e amare di nuovo? 

THIRTY BUT SEVENTEEN è un drama molto carino, che unisce drammaticità a romanticismo e commedia. 
Woo Seo Ri si risveglia improvvisamente dopo 13 anni di coma, e si ritrova a dover affrontare una realtà molto spiacevole. A 17 era una ragazzina spensierata e felice, amata dalla sua famiglia e appassionata di musica. A 30 anni si risveglia sola in una clinica, senza un parente o una casa dove andare. Non ha specializzazioni o esperienza di nessun tipo. Non ha soldi e neanche conoscenze. Tutto ciò che ricorda, quello che per lei è il presente, per gli altri è un lontano passato. Arrivata davanti alla sua vecchia casa, scopre che è stata venduta. Gong Woo Jin, che adesso abita in questa casa con suo nipote, è un ragazzo molto chiuso e riservato. Inizialmente non vede di buon occhio questa donna strana, troppo impaurita e silenziosa, che però ha qualcosa di molto familiare. I due ragazzi inizieranno pian piano a conoscersi, e presto scopriranno il passato che li unisce.


Diciamo che la maggior parte del drama lo fanno gli attori. La trama è carina ma niente di particolare. Come sempre l'inizio è frizzante e scorrevole per poi rallentare come in un pantano, e si arriva alla fine un po' a forza. Shin Hye Sun, che interpreta la protagonista, è particolarmente brava nei ruoli drammatici e ci regala alcune scene davvero toccanti. Yang Se Jong, di cui vi ho già parlato per My Country, riesce benissimo a reggere il ruolo di uomo introverso e spesso scontroso, ma rivelando comunque il suo lato estremamente dolce e coccoloso. Chi però realmente mi ha trascinato nel drama è stato Ahn Hyo Seop, che qui veste i panni del giovane nipote. Il suo viso solare e la sua recitazione fresca mi hanno fatta affezionare al suo personaggio, che è stato il collante tra i protagonisti e il traino per la storia. Se non fosse stato per lui sarebbe stato davvero molto più difficile terminare la visione per me. 
I giovani attori che interpretano i protagonisti sono davvero adorabili. I flashback, che ci aiutano a capire cosa sia davvero successo 13 anni prima, sono resi strepitosi grazie alla loro recitazione, regalandoci momenti davvero emozionanti e toccanti. 


Consiglio THIRTY BUT SEVENTEEN a chi ama le storie d'amore un po' tormentate, a chi apprezza che il destino sia sempre presente nella storia, e a chi non si fa spaventare da una narrazione che spesso rallenta di ritmo.

Voto 7 ½



MISS HAMMURABI
Genere: Commedia Romantica, Legal Drama, Drama
Regista: Kwak Jung Hwan
Sceneggiatore: Moon Yoo Seok
Anno: 2018
Episodi: 16
Durata: 1 ora e 20 minuti circa
Cast: Go Ah Ra, Kim Myung Soo, Sung Dong Il, Ryu Deok Hwan, Elliya Lee, Lee Tae Sung
Viki: https://www.viki.com/tv/36457c-miss-hammurabi?locale=it



Sinossi: 
Miss Hammurabi è una serie giudiziaria drammatica incentrata su un giudice eccessivamente comprensivo, Park Chao Reum (Go Ara), e sull'inflessibile collega Ba Reun (Kim Myung Soo). Park Chao Reum (Go Ara) è un giudice donna fresco di nomina che è stato assegnato al 44° Dipartimento degli Affari Civili presso il Distretto Centrale di Seoul. Sempre all'erta contro le ingiustizie, riesce a dimostrare una profonda empatia nei confronti degli altri. Rispetto a lei, Ba Reun (Kim Myung Soo) è un uomo dai rigidi principi, la cui vocazione è creare "una corte che sia uguale per tutti". Disapprova l'operato della giovane giudice Park Chao Reum (Go Ara) che, riguardo ai casi, è troppo comprensiva.

Miss Hammurabi è un Legal Drama, scritto da Moon Yoo-seok, giudice capo della Corte distrettuale orientale di Seoul, e basato sull'omonimo romanzo dello sceneggiatore. La serie ci porta a conoscere le difficoltà che la popolazione coreana deve affrontare a livello legale, grazie a questa denuncia romanzata ma precisa.

Park Chao Reum è un giudice al suo primo mandato, una donna forte e coraggiosa, decisa a usare ogni mezzo a sua disposizione per impedire che i più deboli soccombano alle ingiustizie. Al suo fianco in tribunale ci saranno il giudice capo Han Se Sang , un uomo burbero e irascibile, e il giudice di sinistra Im Ba Reun, un uomo freddo e distaccato. (in Corea i giudici che presiedono in tribunale sono 3: un giudice capo, o giudice anziano, che è il diretto responsabile, e 2 giudici "minori", i subalterni) 
Questo team, all'apparenza sgangherato e mal assortito, si ritroverà a dover far fronte a situazioni che metteranno a dura prova la loro integrità e professionalità. 


Il drama vuole principalmente portare alla luce il problema della corruzione tra i giudici e il dislivello di potere tra le classi sociali coreane. Per farlo verremo portati in tribunale, dove casi diversi ci aiuteranno a capire le difficoltà, sia a livello legali che di vita quotidiana, di questa nazione. La storia è abbastanza semplice: questa giovane paladina non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e combatterà con tutte le sue forze per fare la cosa giusta, finendo sempre per  mettere a rischio la sua carriera. Fortunatamente, quando le cose inizieranno a farsi particolarmente difficili, troverà supporto in alcuni colleghi. 


La serie è molto bella, la trama è interessante e, come sempre, gli attori sono eccezionali. Il ritmo della narrazione è abbastanza blando, non ci sono particolari colpi di scena, ma il fuoco di ogni episodio sono i singoli casi che la squadra di giudici dovrà affrontare. I casi in tribunale sono molto specifici e mirati, quasi tutti sono su abusi fisici e sociali che le donne devono affrontare. Ricordiamoci che la Corea è una nazione che vede ancora la donna come la parte debole della famiglia e della società, e che da pochi anni l'adulterio di una moglie non è più considerato reato. 


Ho trovato personalmente un po' troppo lento lo svolgimento di ogni singolo caso, dove spesso si creavano situazioni per me esagerate, come ad esempio testimoni  che si mettevano a raccontare nei dettagli la loro vita, che non era direttamente pertinente al caso, ma che serviva a creare più empatia verso di loro. Questi  momenti continui hanno reso la narrazione un tantino lenta. A parte questo però ho amato tantissimo ogni singolo personaggio, specialmente il giudice capo interpretato da Sung Dong Il, sempre eccezionale in ogni ruolo che ricopre. Ho particolarmente amato la coppia secondaria, composta dalla segretaria e dall'amico giudice. Sono stati una ventata di aria fresca in una serie che a volte rischiava di bloccarsi dietro alle storie tristi dei singoli casi.

Consiglio MISS HAMMURABI a chi ama i Legal drama, a chi cerca i personaggi femminili forti, e a chi apprezza un pizzico di ironia e di romanticismo, anche dietro a una trama così importante e seriosa.

Voto 8-



MY ID IS GANGNAM BEAUTY
Genere: Psicologico, Romantico, Melodramma
Sceneggiatore: Choi Soo Young
Regista: Choi Sung Bum
Anno: 2018
Episodi: 16
Durata: 1 ora circa
Cast: Im Soo Hyang, Cha Eun Woo, Jo Woo Ri, Kwak Dong Yeon
Viki: https://www.viki.com/tv/36424c-my-id-is-gangnam-beauty?locale=it



Sinossi: 
Questa è la storia di Kang Mi Rae (Im Soo Hyang), una vittima di bullismo a causa del suo aspetto. Mi Rae decide di volere una nuova chance nella vita e si sottopone a un intervento di chirurgia estetica per trasformare il suo volto. All'università incontra Do Kyung Suk (Cha Eun Woo) un suo compagno fin dalle scuole medie che vede le persone per quello che sono realmente e che comincerà a provare attrazione per Kang Mi Rae. Quando Mi Rae viene di nuovo presa in giro ed etichettata come "Bellezza Gangnam" per la chirurgia estetica, Kyung Suk è l'unica persona che la difende. Nel frattempo, Mi Rae inizia a recuperare la fiducia in se stessa e scopre che la vera bellezza non è quella esteriore.

Sono rimasta piacevolmente colpita da questo drama che, in realtà, non mi ispirava moltissimo per la trama e che credevo fosse più "sciocchino".

Kang Mi Rae è una ragazza che non ha mai trovato il suo posto nel mondo: da bambina veniva derisa e tormentata perché era grassottella e, da adolescente, ha dovuto subire continui attacchi e mortificazione a causa del suo viso "sotto la media". Prima di entrare al college decide di sottoporsi a numerosi interventi di chirurgia estetica, per poter finalmente abbandonare l'etichetta di "mostro" e riuscire finalmente a vivere una vita "normale". Quello che però non si aspettava è che il mondo avrebbe continuato a tormentarla, passando dall'etichetta di mostro a quella di "bellezza di plastica".


Già dalla prima puntata veniamo trasportati nella vita di questa ragazza che non riesce a emergere da questo baratro dove è precipitata, a causa dei continui commenti cattivi rivolti al suo aspetto. Non le è bastato perdere peso o diventare la migliore studentessa della scuola, gli altri la vedevano sempre e comunque come un mostro. Cresciuta nascondendo il suo viso, si ritrova talmente disperata da sottoporsi a una chirurgia estetica totale, uscendo dalla sala operazione come una sconosciuta anche ai suoi stessi occhi e dei suoi genitori. Ma, anche se adesso il suo viso riporta i tratti di una bellezza canonica, gli interventi subiti sono troppi da far diventare palese il processo a chiunque la guardi con un minimo di attenzione. E la cattiveria delle persone la catapulteranno da un inferno a un altro.


Il messaggio principale di questo drama è molto semplice: qualsiasi cosa tu faccia e chiunque tu sia, il mondo non ti accetterà mai se non sei tu il primo ad accettarti. È come se il mondo esterno fosse uno specchio, che ti ributta in faccia tutti i pensieri e le insicurezze che teniamo dentro di noi. Questo è principalmente la crisi che la nostra protagonista deve affrontare adesso come in passato. La paura che la gente in qualche modo ti giudichi, che possa parlare alle tue spalle. Tutte paure molto semplici e comuni, che una volta nella vita tutti noi abbiamo vissuto. Ma qual è il vero messaggio che questa storia? Che le parole degli altri possono ferirci solo se noi diamo loro potere.

In questa storia troviamo tutti gli elementi base: la povera ragazza ferita, che cerca di trovare la forza di vivere; il ragazzo bello e scostante, ma che sa guardare dentro alle persone; la belloccia di turno che in realtà nasconde un anima nera; la migliore amica che non lascerà mai il tuo fianco e ti sosterrà sempre; gli estranei che giudicano sempre e solo le apparenze; le persone che semplicemente ti accettano per come sei. Tutti elementi che possono sembrare scontati ma che creano il giusto mix in questo drama. 


La prima metà della serie è molto intensa, la sofferenza della protagonista è quasi qualcosa di tangibile, e mi sono più volte ritrovata a soffrire con lei, mentre cercava di trovare qualcosa a cui aggrapparsi. Non credevo avrei sofferto così tanto con questo drama invece è stata una bella scoperta, perché è stata quasi una sofferenza piacevole. Come sempre, dopo l'episodio 10 tutto ha iniziato ad essere lento e ripetitivo. Ormai sono dell'opinione che i drama dovrebbero essere da massimo 12 episodi. Anche in questo caso potevamo benissimo prendere gli ultimi 6 episodi e tirarne fuori 2, sarebbe di sicuro stata una scelta migliore. Le ultime puntate sono sempre un ricamare su cose già avvenute, un sottolineare l'ovvio trascinando lo spettatore. Se non fosse stato per questo, e per un finale per me troppo forzato e buonista, il mio voto sarebbe stato almeno un 8 ½. Peccato!

Consiglio MY ID IS GANGNAM BEAUTY a chi cerca una storia sofferta ma con un lieto fino, a chi non ha paura di emozionarsi.

Voto 7 ½


KILL IT
Genere: Azione, Thriller, Tragedia
Sceneggiatore: Choi Myung Jin, Son Hyun Soo
Regista: Ahn Ji Sook, Nam Sung Woo
Anno: 2019
Episodi: 12
Durata: 1 ora circa
Cast: Im Jin Ah, Jang Ki Yong, Noh Jung Eui, Lee Jae Won, Jung Hae Kyun, Ji Il Joo
Viki: https://www.viki.com/tv/36552c-kill-it



Sinossi: 
Mostrandosi come un vero amante degli animali ed esperto veterinario, nessuno sospetterebbe che Kim Soo Hyun (Chang Ki Yong) sia in realtà uno degli uomini più letali che ci siano al mondo. Sfruttando la copertura di paladino degli esseri piccoli e pelosi per nascondere la sua vera identità, Kim Soo Hyun si è fatto un nome fra i gradini più infimi della società diventando un emblema di precisione, abilità e, soprattutto, anonimato. Un mistero nel vero senso della parola, costui non è altro che un fantasma, un'ombra, un sussurro letale, assoldato da individui e organizzazioni di tutto il mondo affinché si occupi di problemi che solo lui è in grado di gestire. All'estremo opposto troviamo Do Hyun Jin (Nana), un'investigatrice dedita al lavoro la cui freddezza esteriore nasconde in realtà un animo comprensivo. Grazie a un'efficace combinazione di abilità e istinto, Do Hyun Jin si ritrova a lavorare su un caso che la conduce direttamente a Kim Soo Hyun. Credendolo il serial killer a cui sta dando la caccia, Do Hyun Jin scava più a fondo nell'identità di Kim Soo Hyun e nel suo passato, ma ciò che trova la scuote profondamente. Ora uniti dal destino, Do Hyun Jin e Kim Soo Hyun sono decisi a svelare il mistero che li ha legati anni fa.

Inizio con il fare una piccola premessa, che proprio piccola non è, ma credo sia doverosa. Tornate nella scheda e ricontrollate i generi: Azione, Thriller, TRAGEDIA. Ok, andiamo avanti.

Salvato e allevato da un sicario spietato, Kim Soo Hyun è diventato un uomo dalle abilità molto particolari. Solitamente veste i panni di un veterinario dedito a salvale gli animali feriti e abbandonati, ma non si lascia sfuggire un buon contratto quando si tratta di arrivare al suo scopo. Il suo lavoro diurno lo porterà a incontrare la detective Do Hyun Jin, una donna con un forte senso del dovere e della giustizia, che vedrà oltre il suo lato freddo e distaccato. Ora, detta così la trama sembra quasi positiva, ma non dimenticate la mia premessa iniziale: TRAGEDIA!


La storia è molto interessante e sviluppata bene. Mentre Kim Soo Hyun cercherà di scoprire la verità sul suo passato, e Do Hyun Jin proverà a catturare il serial killer che insegue ormai da quasi 10 anni, insieme si troveranno a dover affrontare un'organizzazione che traffica in esseri umani e organi. E nel frattempo il loro passato busserà prepotente, portando pian piano alla luce quel filo rosso del destino che li lega in modo così stretto. La serie ci offre una narrazione abbasta fluida, anche se il ritmo risulta un pochino lento. Alcuni colpi di scena ben mirati aiuteranno a mantenere alta la tensione e copriranno alcune scelte di sceneggiatura un po' scontate. 


Nel complesso è un bel drama, le scene di azione sono belle e molto credibili, i combattimenti sono avvincenti e girati bene. L'intreccio della storia non porta alla luce buchi di trama ma ogni tassello, alla fine, trova il suo giusto posto. Gli attori sono bravi e, con il loro lavoro, contribuiscono a portare sullo schermo un buon prodotto. 
Mi aspettavo di più? Si.
Mi ha deluso? No.
Mi ha fatto incazzare? Parecchio! 😁

Consiglio KILL IT a chi ama i Thriller ben strutturati e ricchi di azione.

Voto 8

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