Oggi il nostro cinefilo impertinente ci parla di SPIDER-MAN: NO WAY HOME, il film di John Watts, con Tom Holland, affiancato da ZendayaBenedict Cumberbatch.


Genere: Azione, Avventura, Fantasy
Regia: Jon Watts
Soggetto: Stan Lee, Steve Ditko
Sceneggiatura: Chris McKenna, Erik Sommers
Fotografia: Mauro Fiore
Montaggio: Jeffrey Ford, Leigh Folsom Boyd
Costumi: Sanja Milkovic Hays
Musiche: Michael Giacchino
Costumi: Sanja Milkovic Hays
Distribuzione: Sony Pictures Italia/Warner Bros. Pictures Italia
Attori: Tom Holland, Zendaya, Benedict Cumberbatch
Anno: 2021
Paese: USA



Trama: 
tutto il mondo ora sa che Spider-Man è Peter Parker, e questo non solo provoca problemi legali al nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere, ma sottopone lui e tutti i suoi amici al severo giudizio del tribunale dell’opinione pubblica, spaccata in due fra i sostenitori e suoi detrattori. A Peter non rimane altra scelta che rivolgersi allo stregone supremo in cerca di consigli e, possibilmente, di un incantesimo in grado di riportare le cose a com’era o prima.






“Da quando sono stato morso da quel ragno, ho avuto una sola settimana in cui la mia vita mi è sembrata normale… è stata quando tu l’hai scoperto”

Ci sono, forse, solo sei cose in tutto il mondo che mi piacciono più di Spider-Man. Tre delle quali si mangiano, quindi l’idea che avevo era di andarlo a vederlo al day one. Mi sarei trovato lì, in piedi nel parcheggio del cinema con al polso il mio spara ragnatele della Hasbro, ad aspettare l’apertura delle porte. Ero carico a pallettoni. Non dormivo la notte dall’eccitazione. Poi mi ha chiamato l’USL per anticiparmi il vaccino e il pomeriggio dell’uscita mi sentivo come un vecchio di 80 anni, cioè non molto diverso dal solito, ma con in più la febbre. 

Quindi nulla fino a sabato pomeriggio quando, in uno di quei momenti di noia mista a sonnolenza postprandiale, ho deciso di controllare gli orari degli spettacoli, scoprendo che il primo sarebbe iniziato da lì a un’ora e mezza. Giusto il tempo per una doccia veloce e mi sono lanciato in auto verso il cinema più vicino… a 49km. Sentivo che durante il viaggio qualcosa dentro di me cercava di avvisarmi del pericolo. Purtroppo ho scambiato il senso di ragno per indigestione finendo, mio malgrado, in trappola nel mio inferno personale.


“Sai l’incantesimo che hai rovinato e che doveva far dimenticare a tutti che Peter Parker è Spiderman?”

Il film racconta le avventure del bimbo ragno più amato di sempre, esattamente dopo che tutto il mondo ha scoperto la sua identità per colpa di Mysterio. La sua vita privata è rovinata, le forze dell’ordine gli danno la caccia e l’opinione pubblica lo condanna come assassino. Insomma, non una bella situazione no? Per fortuna a correre in suo aiuto ci pensa Doctor Strange, che ha sempre una mano pronta e un incantesimo disponibile per chiunque ne abbia bisogno. Peccato che lo stregone supremo, spesso, combini solo disastri. E questa è una di queste volte. Peter, infatti, non solo non riotterrà l’anonimato, ma riceverà visite sgradite da ogni super cattivo del multiverso che conosce la sua reale identità. 


“Stiamo ricevendo delle visite da OGNI universo”

Il film unisce i filoni narrativi di tutti gli Spider-Man prodotti prima di questo, facendoci rincontrare vecchi nemici e glorie passate. È come fare un viaggio nel mare dei ricordi, ed è bellissimo. 
Oltre alla qualità pazzesca della computer grafica, ci ritroviamo davanti a una trama fantastica, piena di colpi di scena, nostalgia e farcita con palate di background per tutti i protagonisti. I personaggi, buoni e cattivi, non sono piatti, ma hanno sentimenti, emozioni e interazioni fra di loro a un livello mai raggiunto. Due ore e venti di film talmente intense da volare. 

Il super potere di Spider-Man non sono le ragnatele, ma la sua capacità di trasmettere empatia in ognuno di noi. Lui è il ragazzo comune che lavora come un pazzo per pagarsi le bollette, che fatica a socializzare, a mantenere una relazione stabile e che, in più, s’infila un costume per salvare ogni volta il suo quartiere. È la persona che incontri per strada e che saluti con un cenno della testa. Lui soffre come noi, perde come noi e si rialza. 


“Ciao Peter!”

Gli attori che hanno reinterpretato i propri personaggi storici l’hanno fatto in un modo sublime. Tutti, senza esclusione di colpi, hanno reso questo film speciale. Vedere Spiderman è stato come riaprire quella vecchia e polverosa scatola che tieni in soffitta, dentro cui hai messo tutti i giocattoli che usavi da bambino, rievocando i momenti felici di un’infanzia che non c’è più.
Ecco cosa si prova a guardare questo film.

Purtroppo io ho scelto di andarci di sabato pomeriggio. A metà strada sono finito in un muro di nebbia, ma sono riuscito ad arrivare comunque in tempo. Mi sono fiondato in sala sperando che non fosse troppo tardi e ho constatato che lo era. Non per il film, quello doveva ancora iniziare, ma per il fatto che mi ero infilato in una sala piena zeppa di bambini urlanti e genitori esauriti. Due ore e venti minuti di risatine, chiacchiericcio, ruminamenti a bocca aperta come allo zoo e schermi di cellulari accesi ovunque… e c’erano pure i bambini a dare fastidio.
Andatelo a vedere! Magari non di sabato pomeriggio.


Voto: 5
L’amichevole GM di quartiere.
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