Oggi il nostro cinefilo impertinente ci parla di BLACK WIDOW, il film MCU con Scarlett Johansson e David Harbour, disponibile al cinema e su Disney Plus.

Genere: Azione, Fantascienza, Avventura
Regia: Cate Shortland
Sceneggiatura: Eric Pearson
Produttore: Kevin Feige
Casa di produzione: Marvel Studios
Distribuzione in italiano: Walt Disney Studios Motion Pictures
Fotografia: Gabriel Beristáin
Montaggio: Leigh Folsom Boyd, Matthew Schmidt
Effetti speciali: Geoff Baumann
Musiche: Lorne Balfe
Scenografia: Charles Wood
Costumi: Jany Temme
Attori: Scarlett Johansson, Florence Pugh, David Harbour, O. T. Fagbenle, Olga Kurylenko, William Hurt, Ray Winstone, Rachel Weisz
Anno: 2021
Paese: USA


Trama: 
Quando viene alla luce un pericoloso complotto, Natasha Romanoff alias Black Widow si trova ad affrontare il lato più oscuro del suo passato. Inseguita da una forza che non si fermerà di fronte a nulla per distruggerla, Natasha dovrà fare i conti con i suoi trascorsi da spia e con le relazioni che ha lasciato dietro di sé molto prima di diventare un Avenger.





Finalmente, dopo anni di attesa, sono potuto andare al cinema a vedere Black Widow. Devo ammettere che rivedere Scarlet Johansson interpretare la sua versione della spia sovietica mi ha emozionato, ma mai quanto il personaggio di Red Guardian. Da oggi sicuramente il mio super eroe preferito. Ma veniamo a noi.


“una volta non avevo niente”

Il film apre con un breve scorcio sulla vita di Natasha da ragazzina, assieme alla sorella e ai genitori. Ci spostiamo poi nel presente e, visto che il film si colloca temporalmente fra gli eventi di Capitan America: Civil War e Avenger: Infinity War, ci troviamo a vedere una Vedova Nera braccata dalla polizia e in fuga dalle autorità. Sembra però avere tutto sotto controllo finché non si trova faccia a faccia con il suo passato, quando ancora era una spia addestrata nel complesso conosciuto come La Stanza Rossa. Ricordate i continui riferimenti a Bucarest fatti nei film precedenti fra lei e Clint? Bene. Qui finalmente scopriremo di cosa stavano parlando.


“poi ho avuto questo lavoro, questa famiglia”

Devo dire che il film è il classico prodotto Marvel, ma un po’ più serio rispetto ai precedenti. Intendiamoci, la comicità è sempre una parte importante del prodotto, e serve a spezzare un po’ i toni cupi delle scene drammatiche. Ma, a differenza di altre trasposizioni, qua la componente comica non è mai predominante, ma solamente una valida aggiunta all’opera. Resta un film d’azione, con scene altamente adrenaliniche che tengono incollati allo schermo senza lasciarti il tempo quasi di respirare. Il massiccio uso di computer grafica, a cui ormai la casa delle idee ci ha abituato, aiuta a rendere tutto ancora più epico. Curiosamente è molto interessante anche la trama. Non particolarmente complessa, stiamo pur sempre parlando di un prodotto Marvel, ma ben fatta e con addirittura un paio di colpi di scena niente male.


“ma niente dura per sempre”

Tutto il film è ovviamente una esaltazione della figura di Vedova Nera, mai agile, intelligente e letale tanto quanto ora. Una super spia pronta a tutto pur di chiudere definitivamente quel capitolo della sua vita. Scarlet Johansson è sempre molto brava, e questo ruolo le calza sicuramente a pennello. Colui però la cui incredibile prestanza scenica ruba l’attenzione di tutti è David Harbour, che interpreta magistralmente Red Guardian! Un super eroe vecchio, trasandato e con l’autostima inversamente proporzionale all’igiene personale! Una figura che mi porterò per sempre nel cuore.


“ora non voglio più fuggire dal passato”

Cosa non mi è piaciuto: trovo che fare un film di super eroi con un protagonista che non ha super poteri sia davvero un casino. Ormai la Marvel ci ha abituato a scene strabilianti, con combattimenti aerei, gente che sfonda le cose a pugni e che si lancia dai palazzi atterrando indenne. Ma Vedova Nera non può fare nulla di ciò. Lei è agile, è intelligente e molto addestrata, ma se cade da un palazzo si frantuma le ossa esattamente come tutti. Almeno in teoria. Qui invece riesce a cadere da diversi piani di altezza, rimbalzando su oggetti vari e atterrando in piedi, e con solo una smorfia di disappunto ad indicare che, forse, potrebbe essersi fatta un po’ male. Ora, non sono certamente agile come lei, ma l’ultima volta che sono scivolato nella doccia mi sono anche dovuto fare una decina di punture per rimettermi in sesto. A lei basta una pacca sulla spalla e un labbro arricciato. Ed è solo un esempio della china su cui si basa tutto il film. Non che rovini l’esperienza, anzi, è tutto bello e godibile soprattutto grazie a questo, è solo un po’… eccessivo.

Voto: 4
L’amichevole GM di quartiere.
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