Oggi il nostro cinefilo impertinente ci parla di ARMY OF THE DEAD, il film diretto da Zack Snyder con Dave Bautista. Disponibile su Netflix.

Genere: Azione, Fantascienza, Thriller, Horror
Regia: Zack Snyder
Soggetto: Zack Snyder
Sceneggiatura: Zack Snyder, Shay Hatten, Joby Harold
Fotografia: Zack Snyder
Montaggio: Dody Dorn
Effetti speciali: Marcus Taormina
Musiche: Tom Holkenborg
Scenografia: Julie Berghoff
Costumi: Stephanie Portnoy Porter
Trucco: Marcel Banks, Karla Muenze, Jolynn Nieto
Attori: Dave Bautista, Ella Purnell, Omari Hardwick, Ana de la Reguera, Theo Rossi, Matthias Schweighöfer, Nora Arnezeder, Hiroyuki Sanada, Garret Dillahunt, Tig Notaro, Raúl Castillo, Huma Qureshi, Samantha Win
Anno: 2021
Paese: USA


Trama: 
Dopo un'epidemia zombie a Las Vegas una squadra di mercenari si prepara per il maggiore azzardo di sempre: intrufolarsi nella zona sottoposta a quarantena e mettere a segno la rapina più grande mai tentata.






Parliamo di zombie? Si! Non vedevo l’ora!
Il buon Zack Snyder torna a dirigere un film di zombie da… quel “fantastico” prodotto del 2004 di nome L’Alba del Morti Viventi. Lo ricordate? Era ambientato in un supermercato, con i sopravvissuti che le provano tutte per farsi uccidere da nostri cuccioloni preferiti. Lo trovate su Netflix comunque. Ora ci riprova con questo prodotto action, non horror, ma a tratti un po’ gore. Però c’è Dave Bautista che, secondo me, è uno dei migliori attori d’azione in circolazione. Change my mind.


“Uooo! Fermi! Perdonate, come si fa esattamente a uccidere gli zombi?”

Durante un viaggio in auto, una coppia appena sposata si distrae e si schianta contro un convoglio militare, che trasporta un carico un po’ speciale: un super soldato non-morto in grado di infettare chiunque e trasformarlo in zombi. Tutto questo a due passi da Las Vegas, che nel giro di pochi giorni diventa un buco nero pieno di zombi affamati. Il governo, a questo punto, blinda la città bloccando fuori i vivi e dentro i morti. O almeno così dovrebbe essere. Ma, sotto a uno dei casinò all’interno della Strip, dentro a una cassaforte, c’è un bel tesoretto di 200 milioni di dollari ad attendere chiunque sia abbastanza coraggioso e pazzo per provare a prenderli.


“Non toccare più la mia sega chiaro? E non rivolgerle più la parola… ok? Bro?”

Ora, stiamo parlando di un film abbastanza lineare, i colpi di scena (quei pochi che ci sono) sono per lo più telefonati. Si tratta però di un genere, quello zombi, usato e abusato da decenni di opere mediocri, che hanno come unico merito quello di aver preso idee anche buone e averle rovinate. Quindi, valutare l’innovazione in un ambiente in cui qualunque cosa si veda risulti “già vista” è pressoché inutile, a questo punto non ci rimane che valutarlo di pancia. Il film è bello? Secondo me sì. È un buon film d’azione che porta sul piccolo schermo un paio di volti noti, accompagnati da attori emergenti ma dotati. Il modesto uso di computer grafica, in favore di costumi e scenografie montate per l’occasione, lo rende fluido e senza quella brutta sensazione di star guardando un prodotto mediocre. Considerando che probabilmente la maggior parte del budget è stato utilizzato per sostituire Chris D’Elia con Tig Notaro in post-produzione, il risultato è davvero eccellente. In fin dei conti stiamo sempre parlando di un film che, pur avendo un budget di 90 milioni, cerca di sembrare un B-Movie. Insomma, qualcosa che si guarda volentieri a qualsiasi ora del giorno e della notte. 


“Che diavolo era?
Era una tigre di uno show di magia, sorveglia l’inizio del loro territorio.”

Come succede molto spesso in questi casi, a fare la maggior parte del lavoro sono proprio gli attori. Dave Bautista mi piace proprio molto. Ultimamente mi sono messo a guardare alcuni suoi film e, sebbene certi prodotti siano tutt’al più mediocri, lui riesce sempre a fare davvero un’ottima impressione. Uno dei personaggi però che mi è piaciuto di più è Nora Arnezeder, già vista in ZOO e che non delude nemmeno qua. 


“Pensi che sia una cattiva idea?
Dai Scotty, non è quello che penso, piuttosto quello che è. Ed è davvero una pessima idea!”

In generale, però, la caratterizzazione dei personaggi è strabiliante per un prodotto del genere. Molte volte, infatti, ci ritroviamo a guardare gente presa a caso e messa lì, con una pistola in mano, a sparare agli zombi. Qui, invece, vediamo protagonisti con un background a giustificarne le scelte. E anche quelli che… beh, vengono presi a caso e messi lì a sparare, hanno delle particolarità di base alle quali aggrapparci che consentono di tifare per loro.


“…lanciare una bomba nucleare tattica a basso potenziale sulla città di Las Vegas”

Insomma, trovo che Army of the Dead sia un prodotto che ha molto più da dire rispetto a quello che sembrerebbe, e che ci insegna anche una grande lezione: non distraetevi mentre siete alla guida!


Voto: 4
L’amichevole GM di quartiere
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