Il nostro cinefilo impertinente ci parla di SNOWPIERCER, serie tv con Jennifer Connelly e Daveed Diggs, basata sulle graphic novel “Le Transperceneige” create dagli autori Jacques Lob e Jean-Marc Rochette, ora disponibile su Netflix.

Genere: Fantascienza, Drammatico, Distopico
Ideatore: Graeme Manson
Musiche: Bear McCreary
Costumi: Caroline Cranstoun, Cynthia Ann Summers
Effetti speciali: Kevin Dykstra, Dylan Broughton Cole, Charles Desrosiers, Yan Emond, Cameron Leith, Gary Minielly
Produttore esecutivo: Bong Joon-ho, Dooho Choi, Marty Adelstein, Becky Clements, Park Chan-wook, Lee Tae-hun, Scott Derrickson, Graeme Manson, Matthew O’Connor
Attori: Jennifer Connelly, Daveed Diggs, Katie McGuinness, Mickey Sumner, Sam Otto, Alison Wright, Susan Park, Iddo Goldberg, Sheila Vand, Mike O'Malley, Annalise Basso, Jaylin Fletcher, Lena Hall, Roberto Urbina, Sasha Frolova, Benjamin Haigh, Rowan Blanchard, Steven Ogg, Sean Bean, Sarah Strange, Dylan Schmid, Madeleine Arthur
Anno: 2020
Paese: USA


Sinossi: Anno 2021. Il mondo è divenuto un immenso deserto di ghiaccio in seguito ad un tentativo fallito di porre rimedio al surriscaldamento globale. Gli unici sopravvissuti si trovano a bordo dello Snowpiercer, un rivoluzionario treno a moto perpetuo che percorre sistematicamente un tragitto completo intorno al mondo. Mentre la vita scorre agiata e nel lusso nei vagoni di testa, in quelli di coda malnutrizione e povertà regnano sovrani, ma la rivolta è dietro l'angolo.




Sette anni dopo la glaciazione totale della Terra, i passeggeri di coda del treno Snowpiercer pianificano una rivolta. Gli ultimi vagoni, soprannominati "Il Fondo", corrispondono alla classe sociale più bassa presente sul treno e soffrono di mancanza di cibo. Andre Layton viene chiamato dalla "voce del treno", Melanie Cavill, per risolvere un omicidio avvenuto nei vagoni di testa, essendo lui l'unico detective della Squadra Omicidi presente all'interno dello Snowpiercer. Dopo un giro di alcune centinaia di vagoni, Layton cerca di trattare condizioni migliori per Il Fondo prima di accettare il caso. Per convincerlo, Cavill lo porta ad incontrare la sua ex-moglie, Zarah, scappata dal Fondo 5 anni prima.


La trama della serie è un mix curioso, se da un lato vediamo svilupparsi i rapporti di forza tra classi sociali, portati all’estremo in questa ambientazione distopica, dall’altro veniamo catapultati in una storia investigativa di tutto rispetto. Anche se una crasi di trame del genere può sembrare bizzarra, il risultato non è male. Inizialmente si ha l’impressione che ci siano notevoli forzature in tutta la vicenda, e che gli sceneggiatori abbiamo messo troppa carne sul fuoco, cercando di portare avanti più trame completamente slegate fra di loro, in un’insalata di storie poco amalgamata. Però, dopo un po’ che si guarda, i nodi iniziano a venire al pettine e le trame a combaciare. Insomma, alla fine il risultato è abbastanza omogeneo e piacevole.


A parte un paio di volti noti, gli attori ingaggiati sono a me per lo più sconosciuti. Jennifer Connelly però la conosco benissimo e mi piace un sacco. È la tipica attrice caratterista che riesce bene in pochi ruoli, ma in quelli fa faville e qui è assolutamente al suo meglio. Infilata in un personaggio che le sembra cucito addosso, si porta a casa un’interpretazione fantastica. Davvero molto brava. Daveed Diggs mi piace un sacco, anche se credo che il suo personaggio sia leggermente fuori contesto. Nonostante lui sia bravissimo, il ruolo che ricopre è quello di un investigatore, costretto a restare anni nel Fondo a fare la fame, ma che nonostante ciò riesce ad essere spavaldo e sprezzante con tutti quelli ai piani alti. Vero che in quelle condizioni, dopo aver subito anni di soprusi e privazioni, pure io sarei spavaldo se potessi, resta però il fatto che mi da l’impressione di essere sempre troppo sopra le righe.


Nei primi episodi il vero lavoraccio lo fa sicuramente la regia, l’unica a riuscire a mettere ordine nel caos grazie ai continui e studiati stacchi fra una trama e l’altra. Credo che se i registi fossero stati meno di eccezionali, a quest’ora avremmo un pessimo prodotto fra le mani, invece di una serie tutto sommato piacevole.


Per tirare le somme: tanta carne sul fuoco ma cotta abbastanza bene, attori molto bravi, un’ambientazione interessantissima e una regia con gli attributi, rendono la serie SNOWPIERCER un buon prodotto sul catalogo di Netflix.

Considerazione spiccia: probabilmente è l’unico prodotto a rendere davvero giustizia alle graphic novel da cui è tratto perché, in tutta onestà, il film con Chris Evans era una cavolata pazzesca.

Voto: 3
L’amichevole GM di quartiere.
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