Bello e scritto bene, ma non lo rileggerei!

Genere: Thriller
Casa editrice: Harlequin Mondadori
Data di Uscita: 13 ottobre 2015
Prezzo: € 10,97

Sinossi: Un incontro casuale. Un atto di gentilezza. Un'intricata rete di menzogne. Heidi vede la ragazzina su un binario alla stazione, immobile sotto la pioggia torrenziale, mentre stringe tra le braccia un neonato. La ragazzina sale su un treno e se ne va. Heidi non riesce a togliersi quella scena dalla testa...
Heidi Wood è sempre stata una donna dal cuore d'oro, ma la sua famiglia inorridisce quando un giorno torna a casa con Willow e la sua neonata di soli quattro mesi: trasandata e senza casa, la ragazzina potrebbe essere una criminale, o anche peggio. Tuttavia Heidi invita Willow e la bimba a restare...
A poco a poco, mentre Willow comincia a riprendersi, vengono alla luce inquietanti dettagli sul suo passato e così, quello che è iniziato semplicemente come un gesto gentile precipita sempre più velocemente verso l'abisso...






Secondo romanzo di Mary Kubica che leggo e neanche questa volta sono delusa dall’intricata trama, passaggi di pov e fantasia che l’autrice ha profuso in questo thriller.

Come già successo per ‘Una perfetta sconosciuta’ le ultime pagine ci permettono di trovare il bandolo della matassa e di rimettere tutti i pezzi al loro posto. In qualsiasi modo vogliamo dirlo la trama si sviluppa senza sbavature come se fosse un romanzo che di thriller ha ben poco. Ma all’improvviso si squarcia il velo della serenità e si inizia a capire il significato di piccoli particolari, di pezzi di narrazione che nella mente del lettore trovano una loro spiegazione.

‘La sconosciuta’ mi ha un po’ destabilizzato. È un thriller, quindi sangue e violenza sono tra le caratteristiche del genere, ma non ho gradito leggere di eventuali abusi di minore o in generale la perdita di identità di un minore perché ha subito dei traumi, che lo spinge a comportarsi in modo scorretto.

Se vogliamo bypassare questo mio personale ‘limite’ la trama è come sempre ben organizzata. Un capitolo dopo l’altro vengono rivelati dei dettagli che sembrano insignificanti e poi si rivelano essere necessari alla comprensione del tutto. Questa volta c’è anche un cambio temporale: la narrazione viene portata avanti e anche qui sono stata tratta in inganno perché avevo tratto le conclusioni della storia e poi, dopo qualche pagina, la storia torna al punto interrotto e prosegue secondo lo schema dell’autrice. In poche parole ci viene svelato un fotogramma che però, all’interno della trama, acquista un significato del tutto diverso se interpretato da solo per quello che è.

Quello che mi ha colpito di più è stato il comportamento della coppia Heidi e Chris. Heidi vive una vita in apparenza tranquilla. Ci sono traumi che non ha superato e Chris non se ne è accorto. Come si dice ‘The show must go on’ ma arriveranno Willow e Ruby che riporteranno a galla sentimenti sopiti nella vita di Heidi che sarà allucinata al punto da perdere completamente la testa. Chris si accorge a cose fatte quello che ormai è successo e da bravo marito, ‘nel bene e nel male’, rimane accanto alla moglie.

Sottolineiamo che anche il finale è un non-finale. La storia principale è conclusa ma volendo potrebbe proseguire con Willow al centro della storia, ancora una volta, dalla quale potrebbero scaturirsi altre storie perché il punto definitivo non è stato messo.

Quattro bacchette per un romanzo che colpisce e che questa volta fa anche un po’ riflettere sui ménage familiari, sull’idea di famiglia e su quello che, a volte, in realtà è, cioè, solo una finta comitiva.

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