Oggi il nostro cinefilo impertinente ci parla di ENOLA HOLMES, con Millie Bobby Brown, Henry Cavill e Sam Claflin. Adattamento cinematografico della serie di romanzi “The Enola Holmes Mysteries” scritta da Nancy Springer, con protagonista la sorella sedicenne di Mycroft e Sherlock Holmes. Disponibile su Netflix.


Genere: Drammatico, Giallo, Avventura
Regia: Harry Bradbeer
Soggetto: dal romanzo di Nancy Springer
Sceneggiatura: Jack Thorne
Fotografia: Giles Nuttgens
Montaggio: Adam Bosman
Effetti speciali: Mark Holt, John Savage, Michael Bruce Ellis
Musiche: Daniel Pemberton
Scenografia: Michael Carlin
Costumi: Consolata Boyle
Trucco: Sian Grigg
Attori: Millie Bobby Brown, Sam Claflin, Adeel Akhtar, Fiona Shaw, Frances de la Tour, Louis Partridge, Susan Wokoma, Henry Cavill, Helena Bonham Carter, Burn Gorman, David Bamber, Hattie Morahan
Anno: 2020 
Paese: Regno Unito
Distribuzione in italiano: Netflix


Sinossi: Enola Holmes, sorella minore di Sherlock, parte alla ricerca della madre scomparsa, trasformandosi in una detective che si rivela più sveglia persino del suo geniale fratello.





Enola Holmes è la sorella minore della famosa famiglia Holmes. Sua madre Eudoria, rimasta vedova quando Enola era ancora una bambina molto piccola, le ha insegnato di tutto: lettura, scienza, sport, ogni sorta di esercizi sia fisici che intellettivi. Crescendo, Enola diventa una ragazza estremamente intelligente, attenta e perspicace, che sfida le norme sociali per le donne dell'epoca. A luglio, nel giorno del suo sedicesimo compleanno, scopre che sua madre è scomparsa e le ha lasciato solo alcuni regali. Una settimana dopo Enola incontra a una stazione ferroviaria i fratelli Mycroft e Sherlock, e insieme fanno ritorno a Ferndell Hall. Sherlock riconosce le qualità della sorella, mentre Mycroft (suo tutore legale) la trova invece indisciplinata e intende mandarla in un educandato. Una notte Enola decifra gli indizi lasciati dalla madre, e preso del denaro, fugge travestendosi da ragazzo. Da qui inizierà la sua avventura.


Ed eccoci qui a parlare dell’ennesima trasposizione cinematografica di un libro ispirato alle avventure di un Holmes. Questa volta però la protagonista è Enola, giovane e incredibilmente indipendente per l’epoca, che si imbarca in un viaggio degno di un romanzo di avventura. Purtroppo questa recensione mi costa parecchio: da un lato vorrei apprezzare il film da un punto di vista completamente distaccato dalle opere letterarie, dall’altro invece non posso che continuare ad inorridire per come hanno stravolto alcune certezze che avevo sulla famiglia Holmes. L’opera da cui è tratta è una serie pastiche, che prende in prestito personaggi, ambientazioni e storie da un’opera più famosa, Sherlock e Mycroft infatti non hanno mai avuto una sorella, e li modifica un pochino per cercare di tirarne fuori qualcosa di originale. Non ho letto i libri, quindi non so se la caratterizzazione dei personaggi sia simile, ma nel film fanno davvero un pasticcio con Mycroft, rendendolo stupido, rancoroso e stronzo (si, ho detto una parolaccia e potrei dirne altre!). Ora, pur non essendo brillante come il fratello investigatore, Mycroft era comunque incredibilmente acuto e affabile, tutto l’opposto rispetto a come è stato rappresentato. A questo punto, dopo aver messo in tavola le mie carte parliamo del film. La trama è avvincente, trattandosi di un minestrone, in cui la protagonista porta avanti ben tre storyline separate, fra la ricerca della madre, la fuga dai fratelli, e la volontà di mettere al sicuro Lord Tewkesbury, il rischio che alla fine si rivelasse una gran cavolata era oggettivamente alto. Per fortuna in qualche modo, immagino un patto satanico, gli sceneggiatori sono riusciti a cavarci fuori le scarpe e a mettere insieme un prodotto ben fatto e mai noioso.


Il cast è sorprendente, la giovane Millie interpreta una Enola potente e intraprendente, riuscendo a calarsi perfettamente nel personaggio e rendendolo vivo. Non saprei come altro dirlo, ma sembra davvero reagire nel modo più naturale possibile per il suo ruolo. Henry Cavill recentemente ha dichiarato che interpretare Sherlock è stato molto meno stressante rispetto a Superman o il Witcher. Ma dai?! Qui principalmente sta seduto a bere o fumare, mentre parla amabilmente o sta zitto a pensare! Però è Henry Cavill, potrebbe pure dormire e lo farebbe comunque benissimo. Uno attore però incredibile, nonostante non l’abbia mai visto prima, è il giovane Louis Partridge, che credo sia stato infilato in un ruolo perfetto, ma che ha saputo valorizzare davvero bene!


La regia è affidata a Harry Bradbeer, che si ci porta in casa un lavoro ben fatto. Le scene sono pulite e il montaggio ci aiuta benissimo a districarci attraverso il complesso percorso intrapreso dalla protagonista.

Per tirare le somme: un buon film, una buona trama, attori di livello e una regia pulita. ENOLA HOLMES è un film che sicuramente merita una visione.


Considerazione spiccia: voglio spendere due parole finali sulla recensione. Non mi è piaciuto come hanno stravolto il personaggio di Mycroft, ma ho deciso di ignorare la faccenda. Non sopporto che giudica un’opera basandosi su altri lavori. Che si tratti di un film, di un libro, o di una serie, ogni lavoro è a sé stante. Utilizzare un metro nostalgico per giudicare un prodotto credo che sia sbagliato. Detto ciò vi lascio alla considerazione finale e al voto. Il film ha un’indole spiccatamente femminista, con una protagonista addestrata dalla madre a non dover mai aver bisogno di nessuno (un uomo nello specifico) nella sua vita. Il suo nome al contrario si legge Alone, che significa sola. La madre, infatti, non fa che ripeterle che lei dovrà contare solo ed esclusivamente su sé stessa, e che dovrà sempre prendere le sue decisioni da sola. Un gran bel messaggio in effetti. Ma credo sia il motivo per cui questo film non sta proprio prendendo pareri molto positivi. Sembra un prodotto pensato per ragazzine, e che difficilmente sarebbe apprezzato da un adulto, soprattutto se maschio. Diciamo che guardandolo ci si sente un pochino esclusi dalla storia perché… beh, noi maschietti certe situazioni non solo non le viviamo, ma ci risulta difficile anche immedesimarcisi. Nonostante ciò, però, trovo che davvero ENOLA HOLMES sia una pellicola da apprezzare, anche per il modo abbastanza diretto con cui affronta un tema come il femminismo. 

Voto: 4
L’amichevole GM di quartiere.
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