Oggi il nostro cinefilo impertinente ci parla di THE OLD GUARD, film con Charlize Theron, KiKi Layne, Matthias Schoenaerts, Luca Marinelli, Marwan Kenzari e Chiwetel Ejiofor, tratto dall’omonimo fumetto, ora disponibile su Netflix.

Genere: Azione, Fantasy
Regia: Gina Prince-Bythewood
Soggetto: Greg Rucka, Leandro Fernandez (fumetto)
Sceneggiatura: Greg Rucka
Produttore: David Ellison, Dana Goldberg, Don Granger, Charlize Theron, Beth Kono, A.J. Dix, Marc Evans
Produttore esecutivo: Stan Wlodkowski
Casa di produzione: Skydance Media, Denver and Delilah Productions
Fotografia: Tami Reiker, Barry Ackroyd
Montaggio: Terilyn A. Shropshire
Musiche: Volker Bertelmann, Dustin O'Halloran
Scenografia: Paul Kirby
Attori: Charlize Theron, KiKi Layne, Matthias Schoenaerts, Luca Marinelli, Marwan Kenzari, Chiwetel Ejiofor, 
Harry Melling, Van Veronica Ngo
Anno: 2020
Paese: USA


Sinossi: “Per sempre” è un concetto più difficile di quanto sembri. Guidati da una guerriera formidabile, un gruppo segreto di mercenari immortali ha combattuto proteggendo il mondo per secoli. Ma quando le loro straordinarie abilità vengono improvvisamente esposte, dovranno fare di tutto per eliminare la minaccia di coloro che cercano replicare il loro potere per lucrarci.



Andy, Booker, Joe e Nicky sono guerrieri secolari immortali che usano il loro dono per aiutare le persone. Un ex agente della CIA li assume per salvare un gruppo di bambini rapiti nel Sudan del Sud ma, durante la missione, vengono aggrediti da una squadra di soldati che riescono a sconfiggere, ma rendendosi conto di essere stati traditi dal loro contatto. Nel frattempo, in Afghanistan, una soldatessa è sul punto di morire quando torna in vita senza mostrare alcuna ferita; poco dopo condivide un sogno inquietante con gli altri immortali, che vengono così avvisati della sua esistenza. Nonostante la stanchezza della squadra, Andy decide di rintracciarla e la salva prima che il personale militare possa rapirla per sottoporla ad esperimenti.


Dalla trama il film potrebbe sembrare un banalissimo action movie senza arte ne parte, una roba alla Michael Bay in cui esplodono anche casse di pomodori e morta li. Invece, guardando la pellicola con attenzione, ci si rende conto di non essere mai stati così lontani dalla verità. Il film infatti tratta un argomento abbastanza poco battuto, ma decisamente interessante: la solitudine. La protagonista dell’opera infatti è un’immortale vecchia, presumibilmente, di migliaia di anni, molti dei quali passati da sola. Ora, immaginatevi voi come dev’essere passare tutto quel tempo da sola senza nessuno, con la consapevolezza che qualunque affetto si possa sviluppare per qualcuno, questa persona sarà destinata a morire prima di voi. Ora, questo argomento, tutt’altro che semplice da trattare, nel film viene sviluppato attraverso dialoghi molto ben fatti, e un’interpretazione particolare dei personaggi.


Ma parliamo proprio di questo. Nel film vediamo una Charlize Theron tutt’altro che espressiva. Molto spesso, infatti, il suo personaggio non mostra emozione, se non una fredda determinazione, intervallata da una profonda tristezza. Scelta di regia o mancanza d’attrice? Sicuramente il primo caso. Immaginate per un attimo di essere vecchi di migliaia di anni, di aver vissuto più di chiunque altro, di aver visto e fatto cose che minerebbero la salute mentale di chiunque, immaginate di essere stati soli per secoli, depressi al punto da provare ad uccidervi più volte, per poi tornare in vita. Sempre. Probabilmente il vostro aspetto sarebbe proprio quello. Per questo, ho ritenuto l’inespressività della protagonista una scelta voluta e, a mio avvisto, azzeccatissima. Parliamo un po’ di Marinelli? Bravo. Impersona perfettamente il ruolo dell’immortale, eternamente combattuto fra la stanchezza di una vita passata a combattere, e il bisogno di dare un senso a tutto cercando di lottare sempre per il   bene. Davvero bravo (ma ammetto che dopo aver visto, penso per la decima volta, Lo Chiamavano Jeeg Robot potrei essere un po’ di parte).


A tirare le redini dell’opera è Gina Prince-Bythewood, che ci porta una regia pulita, con scene d’azione ben fatte e senza abusare con gli effetti speciali, ma con piano sequenza ben fatti. Nell’insieme è esattamente quello che serviva: un lavoro senza lode ne infamia, ma di livello.


Per tirare le somme: un bel prodotto con una trama piacevole e attori bravi, una storia atipica ma che andava raccontata.

Considerazione spiccia: probabilmente non sarà un capolavoro e non passerà agli annali, ma sicuramente tiene piacevolmente impegnata una serata. Assolutamente consigliato.

Voto: 4
L’amichevole GM di quartiere.
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