La nostra recensione della serie tratta dall’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli, con Federico Cesari e Andrea Pennacchi, disponibile su Netflix.

Titolo:
 Tutto chiede salvezza
Genere: Drammatico
Regia: Francesco Bruni
Sceneggiatura: Francesco Bruni, Francesco Cenni, Daniela Gambaro, Daniele Mencarelli
Fotografia: Carlo Rinaldi
Montaggio: Alessandro Heffler, Luca Carrera
Musiche: Lorenzo Tomio
Produzione: Picomedia
Distributore: Netflix
Attori: Federico Cesari, Andrea Pennacchi, Vincenzo Crea, Lorenzo Renzi, Vincenzo Nemolato, Alessandro Pacioni, Fotinì Peluso, Ricky Memphis, Bianca Nappi
Anno: 2022
Paese: Italia

Trama: Daniele, dopo una serata in discoteca tra alcol e droghe, si risveglia legato al letto di un ospedale psichiatrico senza ricordare nulla di quello che è successo. Convocato dal medico di turno, scoprirà di essere stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio e che dovrà restare nella struttura per almeno una settimana


Oggi vi parlo della serie tratta dall’omonimo romanzo di Daniele Mencarelli, con Federico Cesari e Andrea Pennacchi, disponibile su Netflix.

Tutto Chiede Salvezza è il titolo un po’ fuorviante di una serie tv che non mi aspettavo. Sebbene mi abbiano sempre appassionato le vicende umane, non credevo che mi sarei lasciato coinvolgere così tanto dalla storia del protagonista: un ragazzo di nome Daniele, che dopo una notte di bagordi a base di alcol e cocaina, si risveglia legato al letto in un ospedale psichiatrico, sottoposto a TSO.

Dopo il risveglio un po’ traumatico, fa subito la conoscenza di parte del personale. Un gruppo disomogeneo di persone che racchiudono tra le loro fila elementi di ogni genere: dal medico burbero e poco attento, alla dottoressa empatica e disponibile, passando per tutto un insieme di infermieri stressati, oberati di lavoro e pieni di problemi personali e professionali. Una finestra su quello spaccato della sanità pubblica che cerca di occuparsi dei malati psichiatrici con sempre meno fondi e più inefficienze.


Ad accompagnarlo nel suo viaggio verso la guarigione ci penseranno i suoi compagni di stanza, uomini e ragazzi finiti lì per i motivi più disparati, ma accomunati dall’incapacità di vivere normalmente. Uno tra tutti Mario, ex insegnante elementare, affetto da allucinazioni e incubi terribili, che diventerà un po’ un mentore per Daniele quando scoprirà la sua passione per la poesia.

Tutto Chiede Salvezza parla di malattia, di difficoltà e di emarginazione di un gruppo di persone la cui unica colpa è quella di non essere come tutti. Ragazzi presi e sbattuti in una struttura inadeguata dove la guarigione, quando possibile, è obbligata a passare attraverso la volontà di tornare a vivere insieme agli altri.


Ogni personaggio è tridimensionale e ben strutturato. Lungo l’arco narrativo li vediamo tutti cambiare ed evolversi diventando qualcosa di diverso da come li avevamo immaginati all’inizio. Gli attori sono volti più o meno noti del cinema italiano, ma ognuno di loro offre un’interpretazione straordinaria.

Tutto Chiama Salvezza è un prodotto in grado di generare un turbine di emozioni. Tristezza, rabbia, sconforto e speranza si susseguono mischiandosi e rincorrendosi come pesci in un acquario, creando il caos emotivo. Che dev’essere un po’ quello che provano costantemente i protagonisti della storia.

Io ve lo consiglio.






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