Care Impertinenti,
oggi simona recensisce I miei giorni alla libreria Morisaki di Satoshi Yahisawa, edito da Feltrinelli!


Genere:
Narrativa
Casa editrice: Feltrinelli
Data di Uscita: Giugno 2022
Prezzo: € 16.00

Trama: Jinbōchō, Tōkyō: il quartiere delle librerie, paradiso dei lettori. Benché si trovi a pochi passi dalla metropolitana e dai grandi palazzi moderni, è un angolo tranquillo, un po’ fuori dal tempo, con file di vetrine stipate di volumi, nuovi e di seconda mano. Non tutti lo conoscono, i più vengono attratti dalle mille luci di Shibuya o dal lusso di Ginza, e neppure Takako – venticinquenne dalla vita piuttosto incolore – lo frequenta, anche se proprio a Jinbōchō si trova la libreria Morisaki, che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni: un negozio di appena otto tatami in un vecchio edificio di legno, con una stanza adibita a magazzino al piano superiore. È il regno dello zio Satoru, che ai libri e alla Morisaki ha dedicato la vita, soprattutto da quando la moglie lo ha lasciato.
Entusiasta e un po’ squinternato, Satoru è l’opposto di Takako, che non esce di casa da quando l’uomo di cui era innamorata le ha annunciato che sposerà un’altra. Ed è proprio lui, l’eccentrico zio, a lanciarle un’imprevista ancora di salvezza proponendole di trasferirsi al piano di sopra della libreria in cambio di qualche ora di lavoro.
Takako non è certo una gran lettrice ma, quasi suo malgrado, si lascia sorprendere e conquistare dal piccolo mondo di Jinbōchō.
Tra discussioni sempre più appassionate sulla letteratura moderna giapponese, un incontro in un caffè con uno sconosciuto ossessionato da un misterioso romanzo e rivelazioni sulla storia d’amore di Satoru, scoprirà pian piano un modo di comunicare e di relazionarsi che parte dai libri per arrivare al cuore. Un modo di vivere più intimo e autentico, senza paura del confronto e di lasciarsi andare.

Comincia tutto a Tōkyō, nel più grande quartiere di librerie del mondo.

Ciao impertinenti,
oggi voglio parlarvi di una delle letture estive che ho scelto per le tanto agognate ferie; attratta dalla copertina ma soprattutto per la mia passione per il paese del Sol Levante, ho scelto “I miei giorni alla libreria Morisaki”

"Non aver paura di innamorarti. Cerca di amare più che puoi. Anche se rischi di soffrire, ricordati che una vita priva di amore è molto più triste."

Takako, una venticinquenne dalla vita decisamente piatta, si ritrova a camminare tra le vie di Jinbōchō, Tokyo. Il quartiere è famoso in tutto il mondo in quanto è il quartiere delle librerie e delle case editrici, insomma un vero paradiso per i lettori. In una di queste vie si trova la Libreria Morisaki, il proprietario è lo zio Satoru che non vede da molti anni; Takako di lui ha un bel ricordo, un ragazzo sempre felice ed entusiasta ed è così che lo ritrova, squinternato e squilibrato quanto basta! Satoru è stato lasciato dalla moglie, anch’essa decisamente particolare, da un giorno all’altro l’ha semplicemente salutato e non è più tornata!

Takako dopo una durissima delusione d’amore decide di lasciare il lavoro, lo zio dopo vari rimproveri la convince a trasferirsi alla libreria; un semplice negozio di legno, di appena otto tatami e al piano superiore una stanza! Tutto odora di muffa e di chiuso, ma ben presto Takako riconosce in quell’odore il semplice profumo dei libri!

"Io... Penso di stare sprecando la mia cosi, senza fare niente...
Lo zio mi guardò e sorrise dolcemente.
No, non credo. A volte bisogna anche fermarsi. E' come una sosta in un lungo viaggio. Immagina di aver gettato l'ancora in una piccola baia. Riposerai per un poco e poi la tua nave partirà."

“I miei giorni alla libreria Morisaki” è senz’altro un romanzo piacevole da leggere, una storia di rivincita e di crescita personale della protagonista. Battibecchi e discussioni incalzanti accompagnano i discorsi tra Takako e Saturo. I protagonisti secondari sono simpatici e amichevoli, ciò aiuta senz'altro la lettura e a creare empatia. L’aiuto dello zio è stato fondamentale ma lo è ancor di più il quartiere Jinbōchō; la descrizione è talmente dettagliata che vien voglia di perdersi tra le vie di queste librerie e degustarsi un caffè in silenzio osservando il via vai della gente! Non troviamo né consigli su letture né su autori, anche perché quelli citati sono giapponesi, ma Takako ha una sorta di rieducazione letteraria che mi è piaciuta molto.

Consiglio la lettura? Sì, se si vuole leggerezza e, perché no, allontanarsi dai soliti canoni!



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