Buon
venerdì :)
Oggi
abbiamo il piacere di ospitare la 2^ tappa del BlogTour dedicato al romanzo LE DUE METÀ
DEL MONDO di Marta Morotti, edito Harlequin Mondadori.
In
questa tappa avremo il piacere di farvi scoprire qualcosa di più
sull’autrice grazie ad alcune domande
alle quali ha gentilmente accettato di rispondere.
Quando hai deciso
di iniziare a scrivere e perché?
Ho
scritto il mio primo racconto a 14 anni. Era un modo per evadere in un momento
di passaggio in cui mi sentivo poco adeguata al mondo che mi circondava. Ma era
anche una diretta conseguenza del mio profondo amore nei confronti della
lettura. Volevo scrivere delle storie create su misura per me e da me. Col
tempo, crescendo, è diventata una necessità. Ho capito che una realtà sola ed
unica non mi bastava e non mi basta. Scrivere mi permette di vivere vite diverse.
Perché quando si legge si accetta di vivere una finzione come fosse reale, ma
si rimane consapevoli di ciò che davvero è reale e ciò che non lo è. Quando si
scrive, quella finzione trascende i limiti della pagina e si infonde nella
realtà. Non c’è più distinzione. Questo è quello che cerco.
Diventare
scrittrice era il tuo sogno nel cassetto o è una passione che si è sviluppata
con il tempo?
La
passione per le storie raccontate è nata fin da bambina grazie a mia madre che
mi ha sempre spronata alla lettura. Col tempo, ho capito che non mi bastava
leggerle, ma che volevo crearle. La consapevolezza però di voler fare questo
mestiere è arrivata verso i 24 anni. O meglio, lo sapevo già da tempo, ma non
lo accettavo. Non è facile, in un mondo che va a mille all’ora e che esalta un
altro tipo di figura lavorativa, rallentare, sedersi a una scrivania e dire
“Bene, voglio lasciare tutte le possibili certezze, tutte le vie sicure, per
intraprendere un percorso che non so dove mi porterà, se mai mi porterà da qualche
parte”. Ma l’ho fatto perché scrivere è l’unica cosa che davvero mi fa sentire
a mio agio dentro me stessa.
Pensi che la
scrittura sia frutto di un talento innato o sia una capacità che si sviluppa
con il tempo e lo studio?
Penso
che siano pochi gli scrittori che possiedono il Talento, quello vero (non ho la
presunzione di considerarmi tra questi). Credo che nella maggior parte dei casi
la scrittura sia un istinto che deriva da un’indole. E’ come un richiamo al
quale si deve rispondere, per necessità. Se scappi, ti insegue. Lo studio, in
ogni caso, è importantissimo. Ma non solo lo studio della propria scrittura,
bensì anche di quella degli altri. Studiare, approfondire, indagare gli autori
che hanno fatto la storia della letteratura, così come quelli che sono rimasti
ai margini, aiuta a capire la meraviglia e la potenza che un mezzo come la
scrittura possiede.
Prima
di salutari vorremo ricordare le tappe da cui è composto questo BlogTour:
1^
Tappa: Ragazza in rosso - 23 Luglio
2^
Tappa: Le Lettrici Impertinenti - 24
luglio
3^
Tappa: I libri: il mio passato, il mio presente e il mio futuro - 28 Luglio
4^ Tappa: Bookmarks are reader’s best friends - 31
luglio
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