Dopo il grande successo de "Il primo caffè del mattino", esordio del grande autore romano, Diego Galdino torna oggi con L'ULTIMO CAFFÈ DELLA SERA, sempre edito dalla Sperling & Kupfer.
Se la storia e la dolcezza di Massimo vi avevano già conquistato nel primo libro, adesso non potrete fare altro che amarlo alla follia!



Perché non basta un caffè per trovare la persona giusta. 

Ne servono due...
Il primo del mattino e l’ultimo della sera.



Genere: Romance Contemporaneo
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Data di Uscita: 24 Aprile 2018
Prezzo: € 16.90 - Ebook € 9.99

Sinossi: Il primo caffè del mattino si conclude con una domanda a cui nessuno risponde. Una dichiarazione d'amore bellissima, che purtroppo non è bastata al povero Massimo, proprietario di un piccolo bar nel cuore di Trastevere, per convincere la ragazza francese di cui si è innamorato a restare a Roma con lui. Sono passati due anni da allora e nella vita di Massimo sono cambiate molte cose, così come nel bar Tiberi, dove però, tra addii e nuovi arrivi, l'atmosfera è rimasta quella di sempre, allegra e impertinente. Poi, un giorno, come in un déjà vu, al bar piomba un'incantevole ragazza dai grandi occhi blu. Si chiama Mina, viene da Verona e lavora in un noto negozio del centro. Tutto questo, però, Massimo ancora non lo sa, sa solo che la giovane è alla ricerca del famoso bar dove si prepara il caffè alla Nutella più buono del mondo. E a lui non resta che arrossire e annuire. Sarà il primo di tanti caffè. E, tra una romantica passeggiata romana e l'altra, l'amicizia tra i due si trasformerà presto in qualcosa di più. Ma, proprio quando le cose iniziano a funzionare, il passato torna a bussare, prepotente, alla porta. Per Massimo si prevedono giorni difficili. E dovrà fare una scelta. Una scelta di cuore, perché lui ne ha soltanto uno da donare. Finalmente in libreria l'atteso seguito de Il primo caffè del mattino, il romanzo più amato e letto dello scrittore-barista Diego Galdino, tradotto con successo in Spagna, Germania e Polonia.

#2. L'ULTIMO CAFFÈ DELLA SERA



Non c’è posto più bello di noi due insieme…

Nel primo romanzo, IL PRIMO CAFFÈ DEL MATTINO, l’autore mi aveva incantata con una storia d’amore fresca e originale, che vedeva come protagonisti due ragazzi “comuni”, la cui storia d’amore era stata impreziosita dalle bellissime descrizioni delle loro passeggiate attraverso le bellezze di Roma e arricchita dall’allegria che si respirava nel bar Tiberi. In questo primo libro avevo conosciuto Massimo e con lui avevo riscoperto le emozioni del primo amore, e mi ero innamorata di questo ragazzo che aveva saputo conquistare la bella fanciulla, e tutti i lettori, con la sua dolcezza, determinazione e sincerità.

Ne L'ULTIMO CAFFÈ DELLA SERA ho ritrovato un Massimo che cerca di fare i conti con il dolore della separazione, con il vuoto lasciato dalla fine di una storia e accompagnato dal frastuono che solo i ricordi ormai lontani possono fare nel cuore e nella mente di chi ha amato e poi perso. E la perdita di Massimo non è solo quella di Geneviève, ma purtroppo viene a mancare anche una figura per lui fondamentale, che lo fa sprofondare ancor di più in un baratro di tristezza e solitudine. Tutti abbiamo attraversato un momento del genere, dove ogni cosa ci appare come sfocata, i rumori o troppo opprimenti oppure ovattati, ogni luogo è tappezzato da ricordi che non fanno altro che accentuare il nostro dolore e ci ritroviamo a fine di ogni giornata ad addormentarci sperando che domani andrà meglio ma sapendo, nel profondo del nostro cuore, che niente migliorerà. E così è anche per il nostro protagonista, che compie ogni giorno gli stessi gesti, facendo le stesse cose in automatico, come una canzone che viene impostata a ripetizione e suona sempre le stesse note. 

Una cosa era certa: dopo che Geneviève se n’era andata lasciandolo in un pozzo di delusione e dolore tipo quello in cui era caduto Batman da piccolo, si era così spaventato dell’amore che aveva preso la solenne decisione di non innamorarsi più per il resto della sua vita. Cascasse il mondo e tutta la terra lui non avrebbe mai più pronunciato le parole “ti amo”. Mai più, mai più e mai più. L’amore non faceva per lui, ormai era chiaro come la luce del sole d’agosto.

Ma, come a volte succede nella vita, basta un attimo e tutto cambia e, quando meno te lo aspetti, l’amore torna a bussare alla tua porta. E anche per Massimo arriverà quel momento e sarà per lui un’esperienza bellissima e unica. L’arrivo di Mina sarà come il raggio di sole che all’improvviso fa capolino tra le nuvole burrascose, ravvivando una giornata grigia con la semplicità dei mille colori dell’arcobaleno. E allora con Massimo ho avuto il piacere di rivivere le palpitazioni causate da una nuova infatuazione, il batticuore che ti assale quando gli sguardi si cercano e si trovano per la prima volta, ma il tutto accompagnato dall’insicurezza di un cuore ferito che ha solo paura di rimettersi in gioco e ricominciare a battere liberamente. Per fortuna Massimo è più coraggioso di me ed è stato un piacere ritrovare l’uomo attento e premuroso che già avevo conosciuto, quello che ti apre sempre la porta e sa riempirti di piccole attenzioni, ed è proprio grazie a questi suoi gesti che piano piano riesce a farsi strada nel cuore di Mina. Perché diciamocelo, chi non vorrebbe un uomo come Massimo? 

Mina non era il solito chiodo schiaccia chiodo, era un toc, toc alla porta del suo cuore e lui, dopo aver guardato chi fosse dallo spioncino, aveva la tentazione di aprire.

Ma la vita sa quando è il momento di metterci alla prova e presto lo farà anche con Massimo e allora quello che prima mi sembrava coraggio inizia a sfumarsi di insicurezze e ammetto che l’autore è stato molto bravo a inserire nella storia piccole briciole che condurranno al punto di svolta inevitabile della storia. Allora niente è più certo, tutto è possibile, perché se l’amore è sicuro sono le persone a essere imprevedibili. 


Perché se l’amore ci indica la strada noi non possiamo fare a meno di seguirla...

Ammetto che prima di iniziare a leggere L'ULTIMO CAFFÈ DELLA SERA avevo molta paura perché il primo libro mi era piaciuto tantissimo e temevo di non riuscire a ritrovare quell’ambiente familiare che mi aveva accompagnato per tutta la lettura invece, già dalla prime pagine ritornare al bar Tiberi è stato un po’ come tornare a casa. I suoi clienti-amici-familiari riescono sempre a strappare più di un sorriso con le loro battute ed i loro modi di fare. Alcuni di quelli conosciuti nel primo libro non ci sono più ma altri si sono aggiunti alla grande famiglia che è il bar Tiberi, colorando di mille sfumature la lettura e le giornate del nostro protagonista. I personaggi che crea Galdino sono tutti caratterizzati in maniera precisa e minuziosa, tanto da renderli agli occhi del lettore reali, e quando leggi sembra quasi che escano fuori dalle pagine e sia possibile sentirli parlare, ridere e scherzare, ognuno nella propria unicità. 

Lo stile di Diego Galdino è come una ventata di aria fresca, le sue storie sono narrate tutte con una precisione tale che sembra ti stia raccontando all’orecchio quello che lui ha vissuto sulla sua pelle, quindi diventa impossibile non immergerti completamente e perderti tra le sue parole. C’è una dolcezza così grande in tutti i suoi romanzi che in altri libri potrebbe risultare smielata ma proprio grazie al suo modo di scrivere e di raccontare tutto appare solo naturale e la narrazione scorre così fluida e senza intoppi che si arriva alla fine del libro senza rendersene conto. 

…perché l’amore è così, è soffiare ogni giorno sulle candeline di una torta di compleanno ed esprimere un desiderio che verrà esaudito da chi ti ama.

Anche questa volta l’autore ci accompagna, insieme a Massimo e Mina, alla scoperta di alcune zone “magiche” di Roma, iniziando narrandoci la storia del Pantheon fino a mostrarci il panorama mozzafiato che si può godere solo dalla leggendaria panchina di Monte Mario. E passeggiare con loro per le vie della capitale è un’esperienza meravigliosa ed è impossibile non innamorarsi di questa città anche solo per l’amore che l’autore lascia trasparire in ogni pagina.

L'ULTIMO CAFFÈ DELLA SERA è un romanzo che parla di perdita, di dolore e di sofferenza. Ma è anche una storia che parla di speranza, delle seconde possibilità che ci dona la vita e di coraggio. Si perché ci vuole tanto coraggio a rimettersi in gioco una volta che si è stati feriti e la cosa più difficile non è mai cadere ma rialzarsi. 

Ringrazio dal profondo del cuore Diego Galdino per avermi regalato questa meravigliosa storia, che per più di un motivo mi ha toccato l’anima, e molte sue parole mi accompagneranno per sempre. ♥


Il sudore è salato, le lacrime sono salate, se il novanta per cento del corpo umano è fatto d’acqua, allora c’è un mare in ognuno di noi...



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