Siete mai andati a vedere un film spinti principalmente dal cast che prometteva grandi emozioni?
E quante volte siete rimasti delusi?
È quello che è successo purtroppo al nostro cinefilo impertinente con I MORTI NON MUOIONO, un film così carico di grandi attori che forse non lascia posto per molto altro... 


Genere: Horror - Commedia
Regia: Jim Jarmusch
Sceneggiatura: Jim Jarmusch
Fotografia: Frederick Elmes
Montaggio: Affonso Gonçalves
Musiche: SQÜRL
Effetti speciali: Michael Fontaine, Johann Kunz, Alex Hansson, Sam O'Hare
Costumi: Catherine George
Attori: Adam Driver, Bill Murray, Tilda Swinton, Chloë Sevigny, Steve Buscemi, Caleb Landry Jones, Selena Gomez, Austin Butler, Tom Waits, Rosie Perez, Carol Kane, Iggy Pop, Danny Glover, RZA, Sara Driver, Luka Sabbat
Paese: USA
Anno: 2019
Produzione: Animal Kingdom
Distribuzione: Universal Pictures

Sinossi: Nella tranquilla cittadina di Certerville il commissario Cliff Robertson (Bill Murray) e l’agente Ronald Peterson (Adam Driver) passano le giornate a pattugliare le strade e investigare su piccoli furti. Non sanno che la loro vita, così come quella di tutti gli altri abitanti della cittadina, verrà stravolta quando i morti risorgeranno dalle loro tombe per camminare di nuovo sulla terra.



Bene gente, eccomi qua a parlarvi di questo film.
Vorrei iniziare parlandovi del fatto che io per questo film avevo aspettative altissime, il cast era eccezionale e la presenza di Bill Murray mi aveva fomentato così tanto da essermi sparato i trailer del film per giorni interi. 
Insomma, ci credevo tantissimo.
Poi sono andato al cinema.


Nulla da dire sulla recitazione, un cast di professionisti tale per un film indie è qualcosa di quasi irrealizzabile, ma Jim Jarmusch in qualche modo è riuscito a raggrupparli davanti allo stesso copione. Peccato che tutto il resto fosse semplicemente vuoto.
Il film parla di questa cittadina americana che a un certo punto viene invasa dagli zombi, fin dalle prime battute si parla dell’inversione dei poli magnetici di cui però le tv parlano come una grossa opportunità per la nostra società. È palese come solo pochi individui si rendano conto di come questo sconvolgimento naturale possa portare problemi colossali all’ecosistema.
In pratica gli unici che capiscono cosa stia realmente succedendo sono i soliti individui considerati reietti della società.
Mmm..
A questo punto la cosa iniziava già a puzzarmi di film di denuncia sociale.


Storicamente gli zombi sono sempre stati utilizzati per estremizzare i comportamenti consumistici della società, individui resi incapaci di fare altro che non fosse ciondolare in giro a fare danni, completamente insensibili a quello che gli stava succedendo intorno. Di fatto ormai l’appellativo “zombi” associato a persone che si rincoglioniscono tutto il giorno davanti alla tv, al cellulare o nei centri commerciali è diventato di uso comune. 

È dai tempi di Romero che va avanti questa storia, e sicuramente non cambierà negli anni a venire, ma per fare un film di denuncia sociale con gli zombi bisogna essere veramente molto bravi, o bisogna essere Romero, peccato che Jim non sia nessuno dei due.
Quello infatti che viene fuori è un film con una trama incredibilmente lineare, noioso e a tratti senza senso, a parte qualche battuta ben piazzata e qualche personaggio secondario caratteristico e incredibilmente ben interpretato da Steve Buscemi o Danny Glover, il resto è solamente un’accozzaglia di luoghi comuni e brutte idee, buttate in un calderone a cui hanno aggiunto un pizzico di stupidità e due cucchiai di pessime scelte, mescolato bene e servito assieme a del pane vecchio di quarant’anni.


Per Jim Jarmusch infatti l’idea di denuncia sociale è far girare degli zombi con i cellulari in mano mentre rantolano «wiiifiii», si mettono in pose instagrammabili o vanno in giro a fare “quello che facevano da vivi” che molto spesso si traduce in partite a golf, tennis o razzie nei negozi di caramelle. E si, ci sono proprio dei bimbi zombi che razziano un negozio di caramelle. 
Il tutto poi condito da un bellissimo pippone finale in cui ti viene spiegato, come se non si fosse capito, che bisogna stare attenti a non incasinare il pianeta. Ottimo, vorrà dire che butterò il contenitore dei popcorn nella differenziata o potrei ritrovarmi qualche parente morto in giro per casa. 

Ma alla fine possibile che il messaggio fosse solo questo? È possibile che fosse tutto talmente lapalissiano da non lasciare nessun significato nascosto? Davvero ci sono attori del calibro di Bill Murray, Adam Driver, Steve Buscemi e Danny Glover che hanno accettato di partecipare a una cavolata come questa? Ma soprattutto Tilda Swinton l’ha letto il copione prima di accettare o le hanno rapito i figli per farle interpretare un personaggio così fuori contesto come il suo? 


Sarò onesto con voi, prima di scrivere questa recensione ho cercato in internet ogni genere di interviste e pareri autorevoli per capire se fossi stato io a non intuire il significato nascosto nel film. Bene, non c’è nessun significato nascosto a parte “salvate il pianeta” … wow, bel lavoro Jim!

Sapete qual è il problema? Che probabilmente visto il messaggio politically correct che manda c’è pure il rischio che vinca dei premi.

Voto:
(ma solo per la prova degli attori che hanno fatto un lavoro straordinario)

Il vostro amichevole GM di quartiere.


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