Ciao Impertinenti,
oggi vi parliamo di BREAKING THE RULES, secondo libro della serie "Rules" di Sagara Lux.


Genere:
Dark Romance
Casa editrice: Self Publishing
Data di Uscita: 12 Ottobre 2020
Prezzo: € 12.17 - Ebook € 2.99

Sinossi: «I predatori veri non si nascondono tra gli alberi: ti vengono incontro con un sorriso.»

JAKE LEWIS.
È determinato e brutale; una bestia assetata di sangue. Non avrei dovuto incrociare il suo sguardo.
Ma è successo.
Mi ha inseguita. Braccata. Rinchiusa in una gabbia da cui è certo non potrò più scappare.
Se crede di spaventarmi, si sbaglia di grosso.
C’è già un uomo nei miei incubi.
E non è lui.

JILLIAN ALLEN.
Doveva essere un lavoro semplice; uno come tanti.
Poi l’ho sfiorata. Assaggiata.
E tutto è cambiato.
Da quando l’ho presa, non riesco a smettere di guardarla.
Le ho promesso che non l’avrei toccata, ma ho mentito.

Con il suo canto, l’uccellino ha risvegliato la bestia che è dentro di me.
E ora ha fame.

RULES Series
#1. Making The Rules (Sharon & Robert)
#2. BREAKING THE RULES ( Jake & Jill)
#3. Bending The Rules


Benvenuti care lettrici nell’angolo dark delle recensioni!!

Questa recensione riguarda BREAKING THE RULES di Sagara Lux, che segue Making the Rules. Il romanzo appartiene al genere romance, è autoconclusivo e si trovano scene erotiche ed elementi dark. 

I protagonisti sono Jillian e Jake, e mi verrebbe da annoverare anche tra essi, le loro ombre. A parte la presenza fisica dei personaggi in questo romanzo si avverte la presenza di ricordi, di emozioni del passato così forti, cosi prepotenti nella vita di queste persone che sembrano rendersi visibili agli occhi del lettore come un alter ego che sostituisce il protagonista e ne decide le azioni. Non solo la coppia protagonista ne è investita, ma anche il loro nemico Ronan, il suo entourage e tutti coloro che entrano in questo pericolosissimo gioco. Non posso dire altro altrimenti svelerei passaggi fondamentali della storia.

Non è la classica storia d’amore, ma chi conosce Sagara sa benissimo che dobbiamo affrontare percorsi tortuosi, confrontarci con sentimenti forti e violenti, con scene dagli elementi dark che a volte fanno tremare l’anima. 

Questa volta devo dire che il romanzo non mi ha fatto esplodere come è successo per altri suoi lavori in passato. Ho avvertito una sensazione molto strana: ho percepito l’inadeguatezza dei personaggi alla loro storia, perché li vedo talmente fragili da non poter sopportare il carico emotivo che la loro storia presuppone. I passaggi di narrazioni con sbalzi temporali dovrebbero chiarire al lettore il passato dei protagonisti per comprendere quelle che sono le scelte presenti.

Jillian ha solo venti anni, ha un corpo da urlo, un passato che la rincorre nei suoi incubi, una vita che si legge tra le righe, vissuta alla ricerca di una sicurezza che la morte dei genitori ha spazzato via. Non mi è sembrata tanto padrona della sua vita, delle sue decisioni. Non leggo ribellioni e tentativi di fuggire da un destino che non le appartiene. Nemmeno l’epilogo della storia è verosimile, perché l’uccellino ha trovato la via più comoda, forse l’unica che le hanno posto davanti. Jillian trasmette le sue emozioni e i suoi veri sentimenti nella pittura. I suoi disegni sono uno specchio, una descrizione muta di se stessa e di quello che le circonda. In quei disegni troviamo tutta se stessa ma, come essere umano che compie azioni ed esprime i suoi pensieri, trovo la protagonista molto infantile e immatura. Per me irritante. Quasi quasi le imputerei la colpa, ai miei occhi, delle azioni di Jake, come se lei lo avesse ‘rammollito’.

Jake ha vissuto una vita pericolosa che lo ha già scaraventato nel baratro una volta ed ora invece ci si avvia di sua spontanea volontà. Scatterà il fattore protettivo per Jillian, perché il destino le è stato sfavorevole, ma anche lui, a mio parere, sembra ingabbiato in un ruolo che non gli appartiene, ossia la ricerca di una correzione di un errore del passato mal gestito. Il fatto che abbia tutti quei tatuaggi, che prende decisioni da solo, che fa un mestiere pericoloso, non lo rende automaticamente affascinante, desiderabile e misterioso. Proprio il mistero non riesco a trovarlo nelle sue scelte, nelle sue azioni. Ai miei occhi Jake è troppo buono, non è né alpha né dark. Per questo lo vedo ancora allo stato barbaro del suo personaggio, dipendente dalla penna del suo creatore, impegnato a rispettare le regole che gli si cuciono addosso ma che non lo identificano. Jake si annovera tra i belli e dannati che meno ho capito nelle storie dark che ho letto. È bello ma non impossibile.

Qui ritornano le ombre di cui parlavo all’inizio. Per me sono talmente ingombranti che offuscano anche la storia e il loro evolversi. La metafora dell’uccellino è perfetta, interpretata così bene dai protagonisti, sia da Jake che da Jillian che alla fine sono potenzialmente interessanti ma, a conti fatti, poco attraenti.

La mia sensazione è che in questo romanzo i protagonisti non sono all’altezza della loro storia, come se vestissero dei panni non loro. Penso a due personaggi di un romanzo rosa che sono stati catapultati in un romanzo dark, sanno le regole ma non sanno applicarle. Forse ci sarebbe dovuta essere una dilatazione dei tempi, delle fasi di crescita di consapevolezza dei ruoli e delle scelte da intraprendere affinché i personaggi fossero fautori delle loro azioni e non semplici banderuole che si fanno trasportare dagli eventi. 

In queste righe scrivo le mie impressioni e auguro al lettore di sapersi avvicinare al romanzo con animo aperto e disponibilità al confronto. A Sagara va sempre il mio supporto e il piacere di leggere i suoi prossimi lavori.




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